23 Marzo 2014, Spagine della domenica, SPAGINE Periodico Culturale dell’Associazione FondoVerri omaggio alla scrittura infinita di F. S. Dodaro e A. Verri
Compagnia “Teatro di Ateneo”, a Lecce due anni di percorso e dialogo all’insegna del teatro e dello studio.
15 Aprile 2014 – “H. H., la confessione di un vedovo di razza bianca”
Abbiamo incontrato Aldo Augieri, regista, attore, drammaturgo e co-fondatore di Asfalto Teatro, da due anni direttore artistico della Compagnia “Teatro di Ateneo”. La Compagnia, nata nel 2012, fino a oggi ha realizzato diversi workshop, laboratori e altre attività sul territorio, rivolgendosi agli studenti universitari e a tutti coloro che nell’università hanno voluto intraprendere un percorso teatrale. Il prossimo 15 Aprile 2014, alle ore 21.00, presso i Cantieri Teatrali Koreja, si terrà la prima rappresentazione di “H. H., la confessione di un vedovo di razza bianca”, tratto dal romanzo “Lolita” di Vladimir Nabokov. Abbiamo fatto a Aldo Augieri alcune domande su questo spettacolo.
D – “Lolita”, avete lavorato su un testo contemporaneo che, allo stesso tempo è un classico. Il romanzo di Nabokov, cosa che raramente accade, e solo ad autori grandissimi, ha creato un nuovo termine, fatto nascere una categoria, dato vita a un genere, in una parola è stato una grande fonte di ispirazione per molti artisti. Come nasce l’idea di questa scrittura scenica?
R – Di solito la si sente facilmente quando una scrittura oltre che impaginata è anche vischiosa, scivolosa… dalla pagina fuoriesce, ha voglia di percorrere mondi… questa la chiamo scrittura scenica… una scrittura che aspetta un corpo e una voce… tanti corpi e tante voci… una scrittura che chiede di essere perforata… alimentata con altri sogni altre carezze altre vertigini… a me piacciono i giocherelloni… i pornografici in senso kafkiano… i facoltosi… i raffinati… gli eleganti sporchi e Nabokov è proprio così… mette il dito nella piaga… mozartianamente rende le parole fanciulline e per un attore andare a caccia di parole fanciulline è uno spasso
D – Portare degli attori dal laboratorio al palco implica il compimento di un percorso lungo, soprattutto quando la stessa scrittura scenica non è affidata al riportare fedelmente un testo già esistente, ma nasce nella riscrittura, ovvero sia nell’ideazione di un’opera che è altra rispetto all’opera di partenza, ma anche rispetto a ogni semplice ‘adattamento’. Quali sono stati gli aspetti più interessanti del lavoro con attori ‘nuovi’ su questo testo? Quali gli spunti, se ce ne sono, che hanno apportato a questo lavoro?
R – Niente di meglio che lavorare con attori “nuovi”… vuoti… malleabili… pieni di speranza… una speranza da mettere in saccoccia e gettare nel fiume… fare teatro è un miracolo oggi come ieri come domani come dopodomani… è un lusso sproporzionato… è commovente pensare che tra le lacrime e la rozzezza di questi tempi c’è ancora chi pensa a come flettere questa benedetta voce… a come intonare canti-parlati rivolti agli animali alle pietre alle nuvole alle scartoffie alle ossa ai lettini… giocare a bocce senza braccia e in questa complicata vicenda come dice Céline ridere confondere in musica ogni capitolazione e poi sopra ogni cosa far ridere… si far ridere far starnazzare far sganasciare dalle risate… ah che bello che beatitudine quando si riesce… amo gli approcci… amo sperimentare amo ripartire da zero sempre… lo zero il punto x come punto di partenza mi affascina e poi andare tra mille scontri mille peripezie cercare il passo di danza che crei montaggio… tra mille incursioni… il teatro viaggia in pochi metri ha solo bisogno di tanta spavalderia funambolica e voglia di avventura… non si tratta di avere autostima niente di peggio dell’autostima ma avere una mappa e venirne fuori… ecco venirne fuori mi sembra una buona meta
D – Il teatro sembra essere rimasto uno dei pochi luoghi dove la società è oggetto di critica, e non solo di culto. Come traduci il tuo lavoro di regista in termini di pedagogia del teatro?
R – con i termini società e pedagogia di solito mi lavo le manine quando non ho il sapone…termini troppo astratti troppo pesanti troppo impegnativi… chi se ne frega… meglio la mosca cieca… l’incidente il dirottamento linguistico… Nabokov dirotta l’attesa, il suo romanzo Lolita cosiddetto erotico non ha neanche una scena di sesso… che delusione per i critici selvaggi, che delusione per i grandi artisti osceni portatori di scandalo capaci di farlo solo con tematiche sessuali… ma scandalizzare con ritmi… con note e scale e abissi melodici questo si che mi farebbe arrossire…
D – Avete documentato la nascita di questo spettacolo con alcuni brevi video, comparsi di recente in rete, qual è il rapporto di “Teatro di Ateneo” e del suo direttore artistico, Aldo Augieri, con i nuovi media?
R – è stata una scoperta… l’uso dei video a teatro non mi ha mai particolarmente interessato ma con questo lavoro si è resa indispensabile questa sperimentazione… scavare nel ricordo… nella mente… nella parola che si fa immagine che ha una pelle tutta sua… cercare i ponti tra parola e visione… creare trittici pittorici far scorrere ritmo tra i quadri questo l’ho trovato divertente e l’ho fatto… poi ho avuto anche la fortuna di incontrare persone molte preparate che hanno collaborato a tutta la preparazione di questo spettacolo…
LA COMPAGNIA “TEATRO DI ATENEO”
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La Compagnia “Teatro di Ateneo” nasce nel 2012, con l’intenzione di offrire l’opportunità di cimentarsi con una disciplina artistica completa e formativa come il teatro. “Teatro di Ateneo” propone quindi le sue attività agli studenti, docenti e al personale tecnico e amministrativo dell’Università del Salento.
Le attività laboratoriali, della durata di circa un anno e mezzo e tuttora in corso, sono state svolte presso Asfalto Teatro (Via Vecchia Frigole, Lecce), e sono state coordinate da Aldo Augieri che si è avvalso della collaborazione iniziale di Stefania De Dominicis e Davide Morgagni. In questo periodo sono stati forniti agli allievi gli elementi attoriali su cui lavorare successivamente per la realizzazione di uno spettacolo.
Sono stati coinvolti circa una trentina di studenti, con incontri strutturati attraverso sessioni di training fisico-motorio e training vocale, con un lavoro su particolari testi letterari e teatrali, passando per la visione e l’analisi di opere teatrali e cinematografiche, portando avanti infine una visione personale e originale di cosa significa approcciarsi ad un testo con l’intenzione di elaborarne una riscrittura scenica. Non sono mancate le occasioni di scambio con altre realtà analoghe in ambito nazionale ed europeo.
Nel workshop “Cosa può un atto?”, tenutosi presso “Asfalto Teatro” con la partecipazione eccezionale di Annette Barthélémy, regista presso la Comédie Française, i partecipanti si sono confrontati con una riscrittura de “Il matrimonio forzato” di Moliere e poi sono stati protagonisti di una performance dimostrativa.
Tra le prime attività svolte dalla Compagnia c’è stato un reading, per il “I° INCONTRO NAZIONALE TRA ESPERTI LINGUISTI SULLE METODOLOGIE DI LETTURA” a Lucugnano, dal 3 al 5 Ottobre 2013. Il “Teatro di Ateneo” in quella occasione ha curato la lettura di alcune poesie di Girolamo Comi, scelte e presentate da Luigi Scorrano. La performance degli studenti, curata dal Direttore Artistico Aldo Augieri, è stata preceduta da un laboratorio specifico su “lettura e voce amplificata” tenutosi presso “Asfalto Teatro”.
In seguito la Compagnia “Teatro di Ateneo” ha svolto il Workshop teatrale “C’ERA UNA VOLTA LA TUA PRINCIPESSA…”, presso il “Fondo Verri” a Lecce, a partire da venerdì 15 Novembre 2013. Il workshop, curato e diretto da Stefania De Dominicis e promosso dal “Teatro di Ateneo”, si è tenuto nell’ambito della convenzione con l’Università del Salento”, con l’intento di lavorare sul tema della violenza su donne e minori. Il laboratorio è stato anche un’officina di esplorazione di testi “al femminile” appartenenti principalmente a scrittrici, poetesse e drammaturghe contemporanee che hanno dato lo spunto per le prove di messa in scena dello spettacolo omonimo, realizzato con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Lecce (in scena il 9 e 10 Gennaio 2014 presso la “Fondazione Palmieri” ).
Nel laboratorio teatrale “L’ATTORE, IL FANTASMA E IL PARANOICO OVVERO HANNO SENSO I SENSI?”, guidato da Aldo Augieri e tenutosi presso la sede di “Asfalto Teatro” (29 e 30 Novembre e 1 Dicembre 2013), hanno partecipato gli studenti della Villanova University, accompagnati dal Prof. Peter Lyell Cullen. Il laboratorio è stato occasione di studio sulla riscrittura scenica e vocale del testo poetico e narrativo – (da John Keats e David Foster Wallace) attraverso un lavoro sul corpo e sulla voce, sul movimento, l’azione improvvisata – l’azione mentale e la ricerca di un ritmo corporeo e vocale, arrivando a fornire gli elementi base per trasformare e riscrivere il testo fino a farlo diventare partitura scenica. Il laboratorio si è concluso con una performance dimostrativa aperta del lavoro svolto.
Oggi la Compagnia “Teatro di Ateneo” sta ultimando il suo primo spettacolo teatrale portando a compimento un percorso di crescita attoriale grazie al costante lavoro sulla scrittura vocale nella ricerca di un ritmo scenico e di un montaggio fluido e contagioso.
Aldo Augieri
Attuale direttore artistico del Teatro d’Ateneo, nonché tra i primi promotori dell’iniziativa, è Aldo Augieri, regista, attore e drammaturgo già co-fondatore di Asfalto Teatro. Al suo attivo, una carriera ventennale con esperienze di rilievo. È autore di numerosi spettacoli che lo hanno visto anche come attore.
“Guai in un paese d’utopia” (2000); “Leccesso” nato dall’incontro tra le biografie dei pazienti del CIM di Lecce e i racconti di Jorge Louis Borges (2001); “Porkopolis” , un testo nato registrando discussioni e incontri fatti di notte per le strade (2001); “Lo schiaffo del soldato” tratto dal Bafometto di Pierre Klossowski (2002); “La caccia allo Snark” nato dall’incontro con Lewis Carroll (2006); “Descrizione di una battaglia” (2007); “La condanna” (2008); “Odradrek” trilogia tratta dai racconti di Kafka (2009); “Il pompelmo rosa” studio su Kerouac, diventato poi nella sua versione definitiva “Vecchio angelo mezzanotte” (2010); “Vecchio angelo mezzanotte” (2011); “Le bagatelle di Mister Macbeth” (2012) e “Le bagatelle di Lady Macbeth” (2013) entrambi ispirati al Macbeth di Shakespeare, riscritto per il teatro in un intreccio con altre riscritture letterarie e in particolare con quella di Louis-Ferdinand Céline.
“H. H., la confessione di un vedovo di razza bianca”
tratto dal romanzo “Lolita” di Vladimir Nabokov
15 APRILE 2014 – Ore 21.00
CANTIERI TEATRALI KOREJA
regia
ALDO AUGIERI
Teatro di Ateneo
Università del Salento
Info:
cell. 327.3973263