Hai presente Wile Coyote? Sì, quello del cartone animato.
Puntualmente cade da un dirupo. Solo che non precipita subito. Per un attimo rimane sospeso mentre cerca di acchiappare Beep beep.
Vorrei ti concentrassi su quell’istante.
Perché se è vero che alla fine cade, l’attimo prima, quello in cui non si è accorge di aver sbagliato, fa una cosa che gli sarebbe impossibile fare: vola.
Ora: lo so che stiamo parlando di cartoni animati.
Che nel mondo reale le cose sono ben diverse.
Fin dalle elementari quando fai un errore la maestra te lo segna in rosso. Così impari presto ad aver paura di sbagliare; che chi sbaglia è una persona brutta, criticabile, sottolineabile. Con penna rossa.
Adoriamo pensare che le nostre menti registrino esattamente il mondo così com’è, sottolineando con penna rossa tutto ciò che è discordante dalla nostra visione.
Non sei d’accordo con me? Sei ignorante, sei stupido, sei il diavolo in persona che sta distorcendo la realtà.
Eppure andiamo al cinema e ci nutriamo di storie piene di imprevisti, di finali a sorpresa, di cambi di scena. Di scelte sbagliate.
Ci commuoviamo. Ridiamo. Ci emozioniamo.
Ma nella vita, la vita vera intendo, quella fatta di mutui e di disoccupazione: è caccia agli errori.
Non si può volare nella vita reale. Giusto? Giusto.
E chi sono io per dirti il contrario.
Così a un certo punto arriva questa Kathryn.
Dice: se per un attimo ti concedessi il lusso di uscire da questa minuscola area di “verità” di cui ti sei circondato e guardassi il mondo dal punto di vista di chi sbaglia.
Ti accorgeresti del miracolo. Quale? Quello di vedere il mondo non come è in realtà; ma di vedere come non è.
Ispirato da questo video di Kathryn Schulz