Collage di manifesti strappati e assemblati divengono letture affascinanti e misteriose. Dagli anni ’50 ad oggi, tutta la sua arte è nella ricerca di linguaggi urbani interpretati secondo un personale alfabeto di lettere e segni. I collage simbolisti simili ad alcune opere letterarie di Mallarmè o ai calligrammi di Apollinaire, rappresentano segni criptici di quello che rimane della civiltà contemporanea. Jacques Mahé de la Villeglé è parte della storia dell’arte come uno degli esponenti del movimento del Nouveau Réalisme (1960–1963) fondato da Pierre Restany con Arman, Klein, César, Rotella, Spoerri, Dufrêne, Tinguely e Hains.
La mostra “Lettere e frammenti” dal 27 gennaio all’11 marzo 2012 presso il Centro Culturale Altinate – San Gaetano di Padova raccoglie 150 tra affiches e manifesti dell’artista bretone.
Estrapolare le lettere, enfatizzarle fino a farle divenire ideogrammi e ancor più oggetti che seguono una personalissima logica dell’ordine. L’artista francese compone i suoi primi décollages d’affiches nel 1747 al’età di 20 anni girovagando nelle notti delle città francesi. La strada è la fonte primaria delle sua arte: fu nel 1969, dopo aver visto su una parete della metropolitana parigina, un grafismo particolare che traccia il nome del presidente americano Richard Nixon che inizia la sua produzione artistica di: “… una serie di tele pittoriche nelle quali i segni compongono una variazione colorata di frasi lapidarie, di racconti criptati a volte difficili da decifrare, di slogan quasi anarchici…”
Dagli anni ΄60 agli ultimi manifesti strappati nel 2000 la mostra presenta tele, disegni e sculture più recenti ed una sezione didattica “Hepérile éclaté”, poema “illeggibile” interpretato secondo una tecnica ultra-letterista realizzato nel 1953.
T.iG.er