Se dico "Italia" non dico solamente pizza e tarantella, no. Se dico Italia la mia testa inizia a girare come la pellicola di un vecchio proiettore che avvolge sguardi e sogni, districandoli in un susseguirsi di storie e capolavori destinati alla bellezza eterna. E se la bellezza è davvero negli occhi di chi la contempla, si potrebbe credere che questa si trovi ovunque, purché si sappia dove e come cercarla.
In questo momento se dico Italia dico il mondo intero, perché oggi parliamo di Arte non con il fare del critico o dello storico, bensì come farebbe ognuno di noi, che la mattina magari è solito andare in edicola, per comprare il quotidiano di sempre e iniziare a sfogliarlo camminando, per poi finirlo seduto comodamente sulla prima panchina invitante, nel parco, o alla fermata dell'autobus.
Se dico Italia, se dico mondo, dico tutti I Capolavori dell'Arte che mi vengono in mente. E lascio fuori i luoghi comuni, dimentico il presente che mi scaraventa nell'era del 2.0, quella che grida attraverso i propri canali di comunicazione pur di salvaguardare qualcosa che le istituzioni, al contrario, vorrebbero ridurre, scalfire, restringere, tagliare, senza pietà come si affetta il pane la domenica a pranzo.
Sì è vero, la storia dell'arte non verrà eliminata dalle scuole, solo ridotta con particolari "cure" negli istituti tecnici e professionali. Ma credo fermamente che la falsa notizia dilagata in rete attraverso i più noti canali social, abbia riacceso in noi una fortissima esigenza di conoscenza e di una identità precisa da ribadire, da ritrovare; un'identità non solo geografica ma appunto artistica, che ambisca a vivere l'arte non più in maniera passiva. "La storia dell'arte non si tocca", questo è stato uno degli slogan più in voga nei mesi appena passati.
Le fiamme della polemica ormai sono state spente, ma rimane da parte nostra quel desiderio incontrollabile di scoprire e imparare ad amare il mondo che viviamo, anche e soprattutto per ciò che è in grado di raccontare con le sue meraviglie artistiche.
Se dico Italia, se dico mondo, se dico I Capolavori dell'Arte, e con questa chiudo (ve lo prometto!), dico che in edicola, a partire da giovedì 28 agosto, con Il Corriere della Sera, parte una splendida e imperdibile collana dedicata alle opere d'arte. Una raccolta racchiusa in 35 monografie, curata e introdotta dal noto critico d'arte, nonché giornalista, conduttore televisivo e autore, Philippe Daverio (avete mai visto Passepartout?).
La collana ha il pregio di risultare accessibile a tutti, scritta in maniera semplice e arricchita poi da una sezione antologica che vede il contributo di altri artisti, pittori, storici dell'arte e scrittori importanti (Giulio Argan, Ernst Gombrich, Carlo Levi e molti altri). Oltre a ripercorrere la vita degli artisti e il significato delle loro opere, la collana vuole avvicinare il lettore anche al contesto storico e artistico nel quale essi vivevano.
Insomma, un modo (non) come un altro, di raccontare persino a chi distrattamente è capitato in un istituto professionale, l'arte e i suoi capolavori.
Il primo volume, Nascita di Venere di Botticelli, sarà in edicola al costo lancio di 1 euro (più il prezzo del quotidiano). Si può acquistare la collana e consultare ogni singola uscita su CorriereStore.it.
L'arte non è ciò che si vede, ma ciò che consenti agli altri di vedere. - Edgar Degas -