Un mio amico scrittore dopo aver letto il primo libro di Alessandro Piperno, "Con le peggiori intenzioni", mi confida che ha un blocco: non sa se includere o escludere delle frasi, per un suo pudore. Non avrebbe mai potuto lasciarsi andare e scrivere certe parole o descrivere delle situazioni forti alla Piperno, perchè lo avrebbero messo in imbarazzo di fronte all'intera famiglia. Si confronta in ogni pagina con il timore di essere giudicato. Proveniendo da un ambiente creativo-umanistico, mi rendo conto che, per me, inventare storie e strutturarle, profuma di casa. Dando retta al pudore, non esisterebbero gli artisti. L'arte è lo scandalo della verità. Il gusto della scrittura, a cominciare dal diario serale nascosto nel comodino, è quello di essere noi, gli unici registi. Siamo al comando. Quello che verrà fuori prescinde da noi, ci supera e non avrebbe senso ingabbiarlo, pensando alla reazione di chi legge. La domanda da farsi è, invece, se quello che stiamo scrivendo sia importante per la storia che stiamo costruendo. Per me, questo è forse più semplice, ma non perchè ho divorato tomi di letteratura francese e inglese -lasciatemelo dire- sui banchi universitari, ma solo perchè sono una buona lettrice. Scrivere, prescinde da una fase che è molto più importante dell'atto creativo stesso: saper leggere. Anzi, meglio, sapere cosa leggere. La qualità fa la differenza. In questo ha ragione Giulio Mozzi: non sempre è opportuno lasciar andare la penna. Meglio esitare. Anzichè buttare giù stralci di intuizioni in balìa dell'istinto, impariamo a trattenerci e leggere i libri dei grandi, cercando di osservarli muovere i personaggi. Studiamo il modo in cui dosano l'attenzione ad un dettaglio ch e-da solo- può bastare a dire tutto di un personaggio. E' per questo che consiglio -a tutti indistintamente- l'ultima fatica di Alessandro Piperno, "Persecuzione". Ormai osannato dalla critica, pluri intervistato da Daria Bignardi, consacrato da Gad Lerner che lo ha recensito sul suo blog, possedendo il romanzo in una versione in bozza , Alessandro non ha bisogno dei commenti di un'amica di vecchia data. E' che leggerlo è un piacere e una grande lezione di letteratura; il talento puro va respirarato e -per chi scrive- è come un elisir di eterna giovinezza. Questo è ciò che che conta. Vi sconsiglio contaminazioni da recensioni. Lasciatevi trasportare dalle affascinanti affabulazioni letterarie del più grande scrittore italiano contemporaneo.
L'arte è lo scandalo della verità. Pubblicato "Persecuzione" di Alessandro Piperno
Da Vanessa ValentinuzziUn mio amico scrittore dopo aver letto il primo libro di Alessandro Piperno, "Con le peggiori intenzioni", mi confida che ha un blocco: non sa se includere o escludere delle frasi, per un suo pudore. Non avrebbe mai potuto lasciarsi andare e scrivere certe parole o descrivere delle situazioni forti alla Piperno, perchè lo avrebbero messo in imbarazzo di fronte all'intera famiglia. Si confronta in ogni pagina con il timore di essere giudicato. Proveniendo da un ambiente creativo-umanistico, mi rendo conto che, per me, inventare storie e strutturarle, profuma di casa. Dando retta al pudore, non esisterebbero gli artisti. L'arte è lo scandalo della verità. Il gusto della scrittura, a cominciare dal diario serale nascosto nel comodino, è quello di essere noi, gli unici registi. Siamo al comando. Quello che verrà fuori prescinde da noi, ci supera e non avrebbe senso ingabbiarlo, pensando alla reazione di chi legge. La domanda da farsi è, invece, se quello che stiamo scrivendo sia importante per la storia che stiamo costruendo. Per me, questo è forse più semplice, ma non perchè ho divorato tomi di letteratura francese e inglese -lasciatemelo dire- sui banchi universitari, ma solo perchè sono una buona lettrice. Scrivere, prescinde da una fase che è molto più importante dell'atto creativo stesso: saper leggere. Anzi, meglio, sapere cosa leggere. La qualità fa la differenza. In questo ha ragione Giulio Mozzi: non sempre è opportuno lasciar andare la penna. Meglio esitare. Anzichè buttare giù stralci di intuizioni in balìa dell'istinto, impariamo a trattenerci e leggere i libri dei grandi, cercando di osservarli muovere i personaggi. Studiamo il modo in cui dosano l'attenzione ad un dettaglio ch e-da solo- può bastare a dire tutto di un personaggio. E' per questo che consiglio -a tutti indistintamente- l'ultima fatica di Alessandro Piperno, "Persecuzione". Ormai osannato dalla critica, pluri intervistato da Daria Bignardi, consacrato da Gad Lerner che lo ha recensito sul suo blog, possedendo il romanzo in una versione in bozza , Alessandro non ha bisogno dei commenti di un'amica di vecchia data. E' che leggerlo è un piacere e una grande lezione di letteratura; il talento puro va respirarato e -per chi scrive- è come un elisir di eterna giovinezza. Questo è ciò che che conta. Vi sconsiglio contaminazioni da recensioni. Lasciatevi trasportare dalle affascinanti affabulazioni letterarie del più grande scrittore italiano contemporaneo.
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