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L’arte per la conquista dello spazio

Creato il 18 ottobre 2013 da Ilovegreen @ilovegreen_blog

arte spazioPronti per un viaggio tra le stelle e per la storia?
Gravity, il gran bel film di Cuarón ha riacceso l’attenzione e l’immaginazione sul desiderio dell’uomo di esplorare il cosmo e spingersi oltre il pianeta Terra. Un tema che è tornato in auge ma che è stato di primaria importanza per un lungo periodo della storia contemporanea.

Dalla fine degli anni ’50, infatti, oltre alla minaccia nucleare, USA e URSS si combattevano anche a suon di missioni spaziali e propaganda scientifica. Dove non arrivavano le testate all’uranio ci pensava la frontiera extra-terrestre a fornire il campo di battaglia su cui misurare la grandezza delle rispettive nazioni.
E negli anni della guerra fredda nasce il mito e l’epica dell’uomo delle stelle.

Anche l’arte e l’illustrazione erano chiamate a sostenere e ad alimentare questa narrazione e il risultato sono una serie di poster e illustrazioni che hanno accompagnato le missioni della NASA e del Programma Spaziale Sovietico. Quello che subito salta all’occhio è il disallineamento tra i lavori occidentali, stilisticamente più differenziati, e quelli sovietici, molto più celebrativi e uniformati (nelle didascalie, la traduzione dei testi in russo).

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Gloria ai conquistatori dell’universo!

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‘Power’ by Paul Calle, 1963

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Alla gloria del comunismo!

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‘First Steps’ by Mitchell Jamieson, 1963

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Patria, hai accesso la stella del progresso e della pace. Gloria alla scienza, gloria al lavoro, gloria al regime sovietico.

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‘Sky Garden’ by Robert Rauschenberg, 1969

L’arte per la conquista dello spazio

L’arte per la conquista dello spazio


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