Daria Palotti fa parte della schiera di artisti presentati su ILLUSTRATI, una rivista che offre tanto sia a chi la sfoglia che a chi ne fa parte. Artista a tutto tondo e perfetta per l’illustrazione. Emoziona con le sue opere, rapisce e ti ci fa immergere, un po’ come Alice che passa oltre lo specchio.
Felice di ospitarla qui su WSF, Buona Lettura!
Dicci la tua definizione d’arte e di come convivi con essa.
La mia definizione di arte è così “alta” che in passato la convivenza è stata problematica.
Per anni ho subito la necessità di dover definire l’arte. Spesso mi sono chiesta se la mia fosse arte e se il mio lavoro aggiungesse qualcosa di nuovo al già fatto. L’arte, in sé, è rivoluzione sociale e culturale. Quindi mi domandavo se le mie creazioni apportassero qualcosa di analogo al mondo. Col passare del tempo però ho smesso di pormi questi domande e mi son messa a creare.
Rinunciando a divisioni tra L’ARTE e l’arte, artigianato, illustrazione, pittura, scultura, mi sento libera di fare quello che mi viene in mente, senza pormi la domanda se si tratti di arte oppure no.
Parlaci della tua storia artistica. Qual è stata la scintilla che ha acceso in te l’arte?
L’arte o il fare l’arte è scivolato in me come conseguenza ineluttabile e genetica.. una presa di coscienza ancora in atto.. lo scintillio più grande è stata la mia famiglia sicuramente.. e lo “scintillone” più stimolante non può che essere mio babbo… che si può tranquillamente annoverare tra gli artisti pazzi!
Parlaci un po’ di te.
In questo periodo sono molto felice le giornate si stanno allungando e sta per iniziare la parte dell’anno che preferisco, la fine dell’inverno…
Mi sono iscritta a yoga e ad un coro di musica medievale.
Sto facendo tante mostre e parteciperò ad alcune collettive che mi stanno facendo conoscere virtualmente e no, altre persone che fanno arte, e questo mi fa molto piacere.
Uno dei complimenti più belli mi è arrivato ultimamente tramite posta elettronica da parte di una persona che non conosco. Mi ha detto che le mie opere sono terapeutiche. E mi ha fatto tanto piacere.
Disegno e scultura, parlaci di queste due forme d’arte che ti caratterizzano.
Sono tecniche diverse per raccontare le stesse cose… e a ben vedere sempre le stesse cose… i temi sono quelli che variano di forma ma inscenano sempre le stesse tematiche… l’attesa, la sospensione, il sogno, l’interno che esce verso l’esterno, gli occhi chiusi, l’infanzia…. sono consapevole che ogni cosa creata è una rappresentazione di me o di una parte di me.. e per quanto si possa esser complessi, ci si riesce a raccontare nelle proprie creazioni attraverso interpretazioni degli stessi temi ricorrenti.
Ci sono storie o favole legate ai tuoi disegni?
Si! Sicuramente… tutto il mondo fantastico e favolistico è fonte inesauribile d’ispirazione…
Ho disegnato e reinterpretato così tante volte Alice che ormai mi è venuta a noia… ma so che passerà un po’ di tempo e mi verrà ancora voglia di lavorarci…
mentre ero a yoga stasera mi è venuta in mente proprio l’idea per una ceramica a tema Alice.. incastrata nella casa del coniglio!
Come procedi nella produzione di un tuo lavoro?
In maniera del tutto anarchica e disorganizzata… ma con una pazienza da amanuense.
Che musica ascolti?
La musica non riesce a farmi la compagnia necessaria durante le mie giornate di solitudine artistica.
La musica che ascolto, l’ascolto in macchina…tutto cantautorato, di almeno 40 anni fa..
Quotidianamente ascolto radio e film o audiolibri. Oppure repliche di dibattiti e programmi politici. Conosco a memoria una gran quantità di film. Memoria sonora, visto che sto a capo chino a dipingere mentre li ascolto.
L’arte rappresenta la realtà o la crea?
Entrambe le cose in un flusso continuo di contaminazione…
Come vedi l’arte nel panorama italiano?
Non lo so. Bene. Vedo che c’è tanta tanta gente che fa cose molto belle..artisti bravissimi…
Progetti Futuri? Eventi?
Dato che attualmente lavoro in casa e talvolta soffro di solitudine e di alienazione da social network, mi piacerebbe aprire un atelier, un luogo dove creare e che sia accessibile alle persone.
Le prossime mostre che farò:
Fino al 3 maggio in mostra a Erba con “the nature of the art”, una bella collettiva.
Dal 13 maggio a Milano.
Una collettiva il 16 maggio a Roma all’ Hangar Tattoo studio & Art Gallery dal titolo “These are my hands My knees”.
E poi ancora Graphiste il 23 maggio a Ravenna.
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