Torno alle vecchie e sane abitudini di scrivere di un artista alla settimana...
Chi mi conosce sa benissimo quali siano le mie preferenze nell'ambito artistico contemporaneo... (un giorno magari, con la consapevolezza di farmi molti nemici, stilerò anche una mia personale classifica...)
Fra queste, una posizione di rilievo la occupa senza ombra di dubbio Carlo Cane.
Mi stupisce, a volte mi destabilizza, altre mi coinvolge a tal punto che nasce in me la voglia di non voler vendere nemmeno le opere che mi propone e tenerle.
La tecnica è raffinata, pulita, colta. I temi sono oramai solo pretesti. Indaga le sospensioni, le attese, l'effimero, con l'utilizzo della magia delle contrapposizioni: l'impalpabilità dell'aria in contrasto con il volume e la massa di una struttura moderna e modernista. Una sorta di "nuova metafisica". Il colore nega la contestualizzazione e dona una nuova prospettiva, una nuova profondità. L'inserimento, quasi surreale, di un elemento zoomorfo, nell'ultimissima produzione, porta lo spettatore a porsi delle domande. Quesiti che trovano soddisfazione solo nella semplicità delle cose. Una sorta di rimando ad un primordiale approccio con la natura senza la presunzione, solo umana, di dominarla. Bravo Carlo!
COMMENTI (1)
Inviato il 22 giugno a 19:25
Grazie Roberto mi piace la semplicità con cui hai descritto il mio lavoro. Semplice, vero e puro,io cerco l'eterno nelle forme, e tu hai trovando l'eterno nelle parole, bravo Roberto un abbraccio carlo