Il 17 maggio, alle 21, infatti, il viaggio attraverso le parole parte dalla raccolta delle liriche di Giglio che, intervistato dal critico musicale Alessandro Sgritta, ci farà conoscere i personaggi di una grande prigione abitata da artisti ai quali ha dedicato i suoi versi: Claudio Rocchi, Lou Reed, Enrico Nascimbeni, Gianfranco Manfredi, Giancarlo Onorato, Lucio Quarantotto, Michael Jackson, Patti Smith, Claudio Lolli, Gabriella Ferri, Paolo Tofani, Carmelo Bene, e tanti altri. “Personaggi – spiega Giglio – che apparentemente non avrebbero nulla in comune tra loro, se si esclude la maledizione a cui tutti loro erano condannati e che qui ho voluto racchiudere all’interno di un unico manicomio, un’unica prigione. Un unico recinto che è appunto il Mercato degli schiavi”.
Dagli schiavi ai resistenti. Il viaggio continua attraverso le parole di lotta del progetto “Attanadara” che significa “te ne accorgerai!” in dialetto di Villa Minozzo e dintorni, una minaccia verso chi non vuol vedere o non vuol sapere che il presente di tutti è proprio quello di queste vecchie canzoni. Contiene rivisitazioni di musicali canti anarchici e resistenti che cantano la lotta, la speranza e la fede in un mondo finalmente liberato dalle contraddizioni economiche che lo determinano e lo sorreggono. Nato sotto l’egida del “dio valzer”, uscito cinque anni fa come prima raccolta di tali temi, ideato e prodotto da Benedetto Valdesalici per il Circolo Culturale Enrico Zambonini, ne prosegue il percorso aggiungendo al repertorio altri testi per noi sempre significativi e attuali.