L’asse della morte: la storia della criminale collaborazione tra Siria e Iran nella produzione di armamenti chimici

Creato il 22 agosto 2013 da Nopasdaran @No_Pasdaran

Un terribile attacco con armamenti chimici ha colpito mercoledì l’area di Ghouta nella capitale Damasco. Secondo i ribelli, più di 1300 civili sono stati uccisi nel bombardamento, come anche dimostrato dalle drammatiche immagini diffuse su Internet. Il regime, come al solito, nega ogni responsabilità e, almeno per ora, riesce a salvarsi da una inchiesta internazionale dell’ONU, grazie al veto di Russia e Cina, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza.

Al di là delle imperdonabili resposabilità, quello che rimane sono le armi chimiche usate per uccidere gli innocenti e prodotte tutte dal regime siriano. La Siria, va ricordato, non è tra i firmatari della Convenzione che proibisce la produzione e l’uso delle armi chimiche e biologiche entrata in vigore nel 1975. La storia della nascita della produzione e dello sviluppo dell’arsenale di armamenti chimici della Siria si intreccia direttamente con quella della Repubblica Islamica dell’Iran. Teheran, infatti, è stato prima sostenuto da Damasco per la costruzione di un arsenale chimico e, successivamente, ha ricambiato il favore aiutando il regime degli Assad a sviluppare questi armamenti illegali.

Quella che segue è una breve cronologia della collaborazione in questo settore tra Siria e Iran basata su documenti ufficiali e rintracciabili tutti in Internet.

1985: Duglas Feith, Vice Assistente del Segretario alla Difesa, denuncia che la Siria ha prodotto agenti nervini e ha offerto questi armamenti chimici anche all’iran (Tom Diaz, “Syria said to have offered chimical weapons to Iran“, Washington Times, 9 dicembre 1985, pag. 4).

1986, 7 Agosto: L’intelligence denuncia che Damasco sta aiutando Teheran a sviluppare un armamento chimico. Questo armamento viene descritto come più piccolo rispetto a quello siriano. (Michel Gordon, “Talks resume to stop spread of chemical arms“, New York Times, 25 agosto 1986, pag. A4).

1989, Settembre: La Siria, l’Egitto, la Libia, l’Iran e l’Iraq sono tutti classificati come Paesi che stanno ufficialmente sviluppando un arsenale di armamenti chimici. (David Fairhall, “US-Soviet convention would help reverse trend to poison warfare” The Guardian, 26 Settembre 1989).

1993, 14 Settembre: Tom Lantos, membro del Congresso americano, diffonde una informativa con l’indicazione di 400 compagnie, di 40 paesi diversi, che hanno contribuito allo sviluppo dell’arsenale chimico di Libia, Siria, Iran e Corea del Nord. Nel testo veniva denunciato che Pyongyang aveva venduto a Siria e Iran missili Scud Cs capaci di trasportare armamenti chimici. Non solo, a pagina 16 del report, veniva denunciato che l’iran stava inviando missili a Damasco usando il gruppo terrorista di Hezbollah In Libano. A pagina 40, quindi, viene scritto direttamente che Iran e Siria stanno attivamente lavorando alla costruzione di un programma militare nucleare e ad un arsenale di armamenti chimici e biologici. Il testo del report è possibile leggerlo direttamente sul sito del Congresso:http://archive.org/stream/ussecuritypolicy00unit#page/n1/mode/2up.

2006, 15 Giugno: Iran e Siria firmano un Memorandum of Understanding (MoU) per implementare la collaborazione nel settore della difesa. Nel testo, beffa delle beffe, i due regimi chiedono l’eliminazione “di tutte le armi di distruzione di massa”. (Robin Hughes, “Iran, Syria sign a further defence cooperation agreement“, Jane’s Defense Weekly, 5 luglio 2006).

2007, 26 luglio: In un tentativo di armare missili Scud C (gittata 500 Km) con armamenti chimici (gas mostarda), avviene un grave incidente in una base militare siriana vicino ad Aleppo. Nell’espolosione muoiono 15 militari siriani e un numero non specificato di ingegneri iraniani, esperti in materia missilistica. L’incidente provoca la dispersione di agenti chimici quali mostarda, sarin e VX, immagazinati in un’area vicina a quella dove veniva svolto il test. (Robin Hughes, “Explosion aborts CW project run by Iran and Syria” Jane’s Defense Weekly, 26 Settembre 2007)

2012, 27 luglio: Il Washinton Post pubblica un articolo in cui viene data notizia di un cable del 2006 diffuso da Wikileaks. Nel cable, partito da Parigi, viene data notizia di un Power Point presentato dalla rappresentanza tedesca durante un incontro del “Gruppo Australia”, un panel di 40 Stati che si incontra periodicamente al fine di denunciare la proliferazione degli armamenti chimici nel mondo. In quell’incontro, avvenuto tra il 12 e il 16 luglio del 2005, i tedesci annunciarono che l’Iran non aveva più bisogno di assistenza esterna per produrre agenti chimici e che, anzi, era attivamente impegnato nella proliferazione di tali agenti chimici. Per questo, denunciarono i tedesci, l’Iran stava assistendo il regime siriano nell’acquisizione dei materiali tecnologici necessari allo scopo di costruire “un innovativo programma militare di armamenti chimici”. In particolare, gli Ayatollah avrebbero provveduto a supportare Damasco per la costruzione di impianti per la produzione tonnellate di agenti chimici quali il VX, il Sarin e gli agenti Mostarda.


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