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Come potete avere intuito da quanto detto finora, è abbastanza chiaro che fin dalla vostra nascita il vostro cervello ha subìto un costante assalto di memi di tutti i generi che sono andati a formare quello che siete oggi, ciò che pensate e il modo in cui vi comportate. Io sono i miei memi, potreste dire. Il punto è che molti di essi non vogliono il vostro benessere o la vostra felicità, ma soltanto essere replicati. Proprio come i “geni egoisti” di Dawkins, essi sono dei “memi egoisti” che pensano solo alla propria sopravvivenza e alla loro replicazione. Tuttavia a questo punto si rende necessaria una precisazione. Naturalmente non voglio intendere che i memi, come i geni, siano dotati di uno scopo consapevole. Ciò è ovviamente fuori discussione. Eppure il loro comportamento secondo il modello genetico/memetico, è tale per cui si può considerare come se fosse così. Insomma, semplicemente questo modello funziona e illustra la realtà in un modo originale e adeguato, al punto che ci fa capire molte cose.
.Come distingui?
In base alle loro azioni, i memi possono essere suddivisi in tre categorie principali: i memi-distinzione, i memi-strategia e i memi-associazione. Tutti i concetti che possediamo sono memi-distinzione, ovvero ciò che ci serve per poter dare un nome alle cose. L’”Italia” è un meme-distinzione, ovvero esiste come concetto politico, determinato da altri memi che sono i confini che la delimitano, la lingua che vi si parla, le leggi che vi vigono eccetera. Anche “Marte” è un meme-distinzione che serve a intendere il quarto pianeta del Sistema Solare, ovvero la mia casa. Da questo punto di vista si comincia a capire che i memi non costituiscono mai verità assolute e il problema, semmai, comincia a sussistere quando voi credete che lo siano. Ma di questo parleremo più avanti. Insomma, l’uomo in quanto tale non esiste. Lo stesso concetto di “uomo” è un meme-distinzione. Lo stesso vale per il mare, la Via Lattea, i gatti e la pastasciutta. Ogni cosa che l’uomo pensa è un concetto inventato per riferirsi a un oggetto presente nell’universo e quindi non è l’oggetto stesso, ma un meme-distinzione. I loghi famosi, per esempio, costituiscono dei memi-distinzione molto potenti, una volta che vengono programmati nelle menti degli individui. Il marchio della Coca-Cola, piuttosto che il logo della Nike possono essere determinanti a fare in modo di essere scelti a discapito di altri loghi che non vengono riconosciuti dagli individui, perché non fanno parte del loro bagaglio di memi-distinzione.
.Come agisci?
I memi-strategia sono invece quelli che vi dicono come vi dovete comportare in determinate situazioni. Per esempio, se il semaforo è rosso sapete che vi dovete fermare, mentre se da lontano scorgete un’automobile della Polizia ferma sul ciglio della strada, è facile che il vostro piede destro vada automaticamente a premere il pedale del freno, anche se non state superando i limiti di velocità. Del meme-strategia fanno parte tutte quelle convinzioni (buone o cattive che siano) in base alle quali siete convinti che produrranno determinati effetti sulla realtà. I primi memi-strategia vengono appresi già nella primissima infanzia. Mettersi a piangere per farsi mettere il ciuccio, è un classico esempio di meme-strategia infantile. Ma ci sono memi-strategia che ci si porta dietro anche da adulti. Il punto cruciale è capire quali sono quelli che ci guidano inconsapevolmente, verso scopi non produttivi. Senza contare il fatto che possono esserci memi-strategia con cui veniamo astutamente programmati per gli scopi altrui.
.Come ragioni?
I memi-associazione sono invece memi collegati tra loro, senza che sia necessario un nesso logico vero. Per esempio il binomio “donne-motori” è un meme-associazione molto forte. I memi-associazione sono potenti veicoli per infettare le menti degli individui con nuovi memi-strategia. Il condizionamento pavloviano ne è l’esempio più tipico. Nel film di Stanley Kubrick, Arancia meccanica, il protagonista viene programmato per associare immagini di violenza orribili (e per sbaglio anche la Quinta Sinfonia di Beethoven) con un profondissimo malessere fisico. Il meme-associazione violenza(musica)-malessere infetta il protagonista con un nuovo meme-strategia in base al quale non può fare a meno di sentirsi malissimo ogni volta che un istinto violento cerca di prendere il sopravvento su di lui, od ogni volta che ascolta la Quinta Sinfonia di Beethoven. I meccanismi su cui si basa la pubblicità non sono molto diversi. Pensate per esempio a qualche musica utilizzata come colonna sonora per qualche campagna pubblicitaria, anche di alcuni o molti anni fa. Se alla radio vi capita di ascoltare questa canzone, la vostra mente tenderà forse ad andarsene per i fatti suoi a pensare alle immagini dello spot televisivo? In tal caso il meme-associazione si è prepotentemente radicato nella vostra mente senza il vostro consenso. E a questo punto è troppo tardi: siete già stati condizionati.
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