Il desiderio dell’assessore Irene Nicoletta De Bona di dimettersi dipende da motivi personali e familiari, che aggravano il carico, già amarissimo, di delusioni segnate dalla difficoltà di svolgere il proprio ruolo. I tagli dei finanziamenti statali colpiscono tutti i settori, ma la cultura è arrivata ormai allo stremo. Il peso delle polemiche, assai pesanti nell’ultimo periodo, rende ancora più difficile la professione di amministratore comunale. Professione, sì, questo è il titolo che merita e l’importanza che ha. Il clima antipolitico di questi tempi induce De Bona ad affermare che “bisogna essere dei kamikaze oggi per fare politica”. L’assessore, tra mille difficoltà, ha comunque sviluppato una propria linea,ovvero la cultura come intrattenimento, oltre alle iniziative più impegnate, e ha retto con spirito brillante e battagliero alle critiche cui era esposta in modo inevitabile, visto che le competenze del Comune su Commercio, Turismo e Cultura sono ridotte al lumicino, come i finanziamenti disponibili. La schiettezza e la sensibilità mai mancata all’assessore potrebbero determinare però l’abbandono di De Bona. All’assessore il sincero auspicio di ogni bene possibile.
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