Il plebiscito per Nardella, vice sindaco nella giunta Renzi, alle primarie del centrosinistra per la candidatura a sindaco nelle prossime elezioni comunali è un ulteriore segnale di come gli umori degli italiani siano ben disposti nei confronti di Renzi. La giovane età, le capacità comunicative, il piglio decisionista e l’apparire come l’uomo della porta accanto mostrati dal premier hanno fatto presa nell’immaginario politico dell’italiano medio. E’ qualcosa di più di una semplice luna di miele: è il rispecchiamento di una larga fetta di popolo nel leader. In attesa di verificare la consistenza delle riforme promesse e le coperture per i tagli fiscali, la strategia di Renzi si sta dimostrando vincente in termini di consenso. Interlocutori e antagonisti, piuttosto che arginarne l’irresistibile ascesa indicando valide alternative, lo sfidano apertamente nel campo a lui più congeniale, quello della comunicazione, finendo per venirne irrimediabilmente triturati. Si sta assistendo a un gioco delle parti in cui Renzi sta impersonando l’asso piglia tutto e gli altri, incapaci di leggere l’attualità e di proporre una visione alternativa del futuro in grado di far breccia nell’elettorato, vanno appiattendosi su cliché irrimediabilmente superati, schematismi che non appassionano più la popolazione.