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L’associazione yin-sieme contro la violenza assistita

Da Rossellagrenci
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Voglio segnalare un’iniziativa unica nel suo genere, quella dall’Associazione di cui faccio parte, Yin-sieme, che promuove questo mese l’iniziativa dedicata alla prevenzione contro la “violenza assistita”, ossia all’esposizione dei bambini ai conflitti familiari, realizzando una campagna di informazione.

L’esigenza è nata dalla convinzione che, seppure da diversi anni una commissione di studio del CSMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’ Abuso all’Infanzia) ha definito l’esposizione dei bambini ai conflitti familiari una forma di violenza, la stragrande maggioranza degli italiani ignora persino il significato di questa definizione. Il CSMAI ha chiaramente esplicitato invece che “Si intende per violenza assistita intrafamiliare: atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica compiuti su figure di riferimento o su altre figure – adulte o minori – affettivamente significative di cui il bambino può fare esperienza direttamente, indirettamente e percependone gli effetti”.
Nell’ambito della violenza assistita, occorre distinguere i casi in cui il bambino fa esperienza diretta della violenza, quando obbligato a vedere, o indiretta, quando ne è messo al corrente o ne percepisce gli effetti negativi: dalla piccola violenza quotidiana come può essere una lite tra genitori, alle forme più gravi e ripetute, che provocano nel bambino effetti molto gravi, a volte anche paragonabili alle conseguenze degli abusi.
La violenza assistita ha sui minori numerose conseguenze: si sentono spesso in colpa per la situazione che si è venuta a creare e si sentono impotenti e incapaci di intervenire. Quando l’esposizione a scene di violenza è ripetuta, il benessere, lo sviluppo individuale e la capacità di interagire in modo funzionale a livello sociale sono seriamente compromessi, sia durante l’adolescenza che nell’età adulta.

Per tale ragione l’associazione ha ritenuto importante una campagna di sensibilizzazione rispetto a questa tematica in un momento in cui, tra l’altro, la nostra nazione detiene il triste primato in Europa in merito al femminicidio.

Perchè i bambini non debbano più subire situazioni che causano profonde cicatrici. In situazioni di conflitto la famiglia può e deve uscire allo scoperto, chiedere aiuto. perché la violenza assistita intrafamiliare resta custodita spesso nel segreto delle mura domestiche, protetta dal pudore delle vittime.

Se volete saperne di più su cosa sia la Violenza Assistita vi consiglio di andare qui (Osservatorio Presidenza del Consiglio dei Ministri).

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