Quando si dice “fare di necessità virtù”: la vera storia dell’assorbente igienico che viene dalle piante.
Ma il giacinto d’acqua è anche una fibra naturale che può essere filata e usata nella produzione di carta o di tessuti.
Non è stato difficile trovare una soluzione al problema per un gruppo di studenti svedesi della Chalmers University of Technology: l’idea, semplice e geniale, è stata di trasformare il giacinto d’acqua in qualcosa che la popolazione può usare e di cui ha bisogno, per esempio assorbenti igienici.
Quello che per le donne del mondo industrializzato è normale non è così scontato nei Paesi in via di sviluppo. Circa 870.000 ragazze in Kenia perdono quattro giorni di scuola al mese a causa della mancanza di assorbenti e di biancheria intima.
Nel corso della loro ricerca Karin Lidman, Sophie Thornander, Marc Hoogendijk, Lars Marcus Vedeler, and Kristin Tobiassen hanno scoperto che il giacinto d’acqua è incredibilmente assorbente. Il flagello del Lago Vittoria, quindi, può essere usato per produrre facilmente assorbenti femminili poco costosi e biodegradabili per aiutare le ragazze a non perdere giorni di scuola e ricevere l’educazione di cui hanno bisogno per uscire dalla povertà.
Il Jani, che significa “foglia” o “foglio”, consiste in quattro strati interamente fatti di carta di giacinto d’acqua. Ogni livello ha caratteristiche diverse: fori per aumentare l’assorbenza o un sottile strato di cera d’api per evitare le perdite. Le fessure sullo strato superiore permettono all’assorbente di adattarsi al corpo di chi lo usa, riducendo il disagio.
“Questa soluzione flessibile permette al cliente di comprare un pacco da dieci oppure uno o due assorbenti alla volta” spiegano i creatori. “Il venditore può facilmente impacchettare nuovamente gli assorbenti rimasti e richiudere con l’adesivo“.
Fonte: Ecouterre