Credit: ESA/Herschel/PACS/MACH-11/MPE/ESAC
Grazie al Herschel Space Observatory dell'Agenzia Spaziale Europea, lo scorso weekend, gli astronomi sono riusciti a catturare nuove osservazioni dell'asteroide Apophis mentre si avvicina alla Terra: i dati mostrano che la roccia spaziale potrebbe essere più grande di quanto stimato e meno riflettente.
Scoperto nel 2004, Apophis appartiene alla famiglia degli asteroidi Atem, caratterizzati da un'orbita con semiasse maggiore inferiore ad un'unità astronomica.
Ad Apophis era stata inizialmente assegnata una possibilità di impatto con la Terra nel 2029 pari al 2,7 % ma successive osservazioni hanno escluso un qualsiasi pericolo per il nostro pianeta.
L'asteroide dovrebbe effettuare comunque un sorvolo molto ravvicinato ma innocuo il 13 aprile 2029, passando a non meno di 29.450 chilometri dalla superficie terrestre.
Un altro approccio al nostro pianeta si verificherà poi nel 2036.
Grazie ai nuovi dati raccolti, si prevede di perfezionare la definizione dell'orbita fino ad escludere un possibile impatto anche per il secondo passaggio.
Durante il fine settimana, l'osservatorio spaziale ha raccolto dati per circa due ore, fino all'incontro più ravvicinato di ieri 9 gennaio, quando l'asteroide si trovava a meno di un decimo della distanza Terra - Sole (circa 14.500 milioni di chilometri).
Herschel ha fornito osservazioni termiche a diverse lunghezze d'onda che, insieme alle immagini ottiche, hanno contribuito a perfezionare le stime sulle caratteristiche dell'asteroide.
Con i dati precedenti era stato valutato un diametro medio di 270 metri mentre le recenti osservazioni portano il diametro a 325 metri.
Analizzando il calore emesso da Apophis, Herschel ha fornito anche una nuova stima dell'albedo dell'asteroide portando il valore della sua riflessione, da 0,33 a 0,23. Questo dato indica che il 23% della luce solare che colpisce Apophis si riflette, mentre il resto viene assorbita e riscalda l'asteroide stesso
Per gli aggiornamenti sui dati orbitali suggeriamo il seguente link ssd.jpl.nasa.gov.
In chiusura, vi proponiamo il video del passaggio di Apophis catturato dall'astronomo italiano Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del progetto Virtual Telescope: