L’astronomia olimpica a Siracusa

Creato il 14 aprile 2014 da Media Inaf

13.04.2014, ore 12:00

Gru, il ladro (parecchio imbranato per la verità) protagonista di Cattivissimo me, il celebre film di animazione di Pierre Coffin e Chris Renaud, ruba la Luna riducendola a un sfera di 10 centimetri di diametro. Ma così facendo, non rischia forse di trovarsi fra le mani un buco nero? Di questo genere era una delle sfide che i 40 ragazzi finalisti della XIV edizione delle Olimpiadi Nazionali di Astronomia hanno dovuto affrontare nel corso della finale che si è svolta domenica presso del Liceo Corbino di Siracusa. Sotto lo sguardo protettivo di un Archimede marmoreo che scruta l’orizzonte dall’atrio della scuola, i ragazzi hanno poi aiutato l’astronave Enterprise di Star Trek a sfuggire dal centro famelico della galassia di Andromeda, si sono trovati coinvolti nella storia d’amore di Paolo e Francesca – due amici con la passione 
dell’Astronomia, che abitano sulle rive opposte dello 
Stretto di Messina – e sono finiti a scoprire nuovi pianeti extrasolari.

I più bravi a risolvere i quesiti rappresenteranno l’Italia alle finali internazionali che si terranno in Kirgikhistan. Tre della categoria Junior, Cascone Mariastella, Latella Luca e Gurrisi Giuseppe e due della categoria senior, Miglionico Pasquale e Santoni Giacomo.

“Noi vogliamo che i ragazzi imparino divertendosi fin dal tema di preselezione, che cerca di raccogliere argomenti di attualità e di proporre ai partecipanti delle occasioni di approfondimento” spiega Stefano Sandrelli, presidente del comitato organizzatore de le olimpiadi di astronomia. “Vogliamo che i ragazzi giochino con la materia: facendo anche fatica, perché ogni gioco ha il suo costo, anche se ce ne accorgiamo solo dopo.”

Le Olimpiadi di Astronomia fanno parte del programma di valorizzazione delle eccellenze promosso dal MIUR. Sono organizzate dalla Società Astronomica Italiana, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Tutte informazioni su vincitori e premi sul sito delle olimpiadi

Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf


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