L’ateo Christopher Hitchens apprezza la Bibbia e il suo ruolo nella storia

Creato il 11 aprile 2011 da Uccronline

Uno dei guru della religione atea internazionale, lo scrittore Christopher Hitchens, ha recentemente reso omaggio alla Bibbia di Re Giacomo (versione anglicana), riconoscendone e apprezzandone il contributo che ha dato alla letteratura inglese.

«Anche se sono a volte restio ad ammetterlo, c’è davvero qualcosa “senza tempo” nella Bibbia», ha dichiarato Hitchens nel suo commento su Vanity Fair. «Per generazioni ha fornito un patrimonio comune di riferimenti e allusioni, paragonabile solo a Shakespeare. E’ risuonata nella mente e nei ricordi delle persone alfabetizzate, così come di coloro che l’hanno impararta solo ascoltando».

L’autore di “Dio non è grande” è da tempo malato di cancro e recentemente ha dichiarato di avere pochi mesi di vita, nonostante il prezioso aiuto che sta ricevendo dal suo amico Francis Collins, genetista a capo del National Hearing Care e devoto cristiano (cfr. The Christian Post 28/3/11).

Hitchens ha anche citato un passo del libro del Nuovo Testamento, la Lettera ai Filippesi, che ha letto durante il funerale di suo padre. Ha discusso circa l’aggiornamento appena realizzato e si è anche lamentato dell’eclissi progressiva della Bibbia di Re Giacomo, in mezzo alla moltitudine di diverse traduzioni e versioni differenti in circolazione: «Una cultura che non possiede un substrato comune di immagini e allegorie sarà pericolosamente sottile», ha dichiarato.


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