Ho condiviso il coraggio di Papa Francesco che ha ricordato il genocidio armeno e non mi sarei mai sognata di dire che è stato inopportuno per gli equilibri tra Turchia ed Europa. Sarebbe come dire che ricordare l’olocausto con il corretto ed enorme senso di colpa collettivo ci mette in difficoltà nella risoluzione del conflitto tra palestinesi ed Israele e nessuno oserebbe.
Così come oggi NON condivido le sue parole sulla teoria gender. Non esiste nessuna teoria gender, non esiste alcuna propaganda di modelli di famiglia rispetto ad altri. Semplicemente esistono più modelli di famiglia.
L’errore che continuano a fare una parte dei conservatori, tra cui la Chiesa, è attribuire alla capacità di generare anche la genitorialità. Sì è vero. In natura fanno figli un maschio e una femmina. E’ sacrosanto, cristallino, nessuno oserebbe metterlo in dubbio mai. Ma sostenere che quell’attitudine naturale alla procreazione determinata dalla natura per il proseguo della specie umana (così come tutte le altre specie) comporti anche l’attitudine alla genitorialità nei confronti di quella prole è quanto mai falso (così come la maggior parte degli animali non crescono in coppia i loro cuccioli). Non è detto che chi è fecondo sia anche un buon genitore come non è detto che chi è sterile non possa essere un buon padre e una buona madre. Persino donne che hanno abortito si sono rilevate ottime madri con altri figli. O coppie che si sono separate erano pessime coppie ma ottimi genitori. E quindi? E la famiglia umana del ‘900 non è quella del ‘400 e nemmeno quella di milioni di anni fa. E quindi? Dio e la Chiesa sono così legati al presente? Ma come il tempo non è un concetto relativo visto dal punto di vista divino? E’ così antropomorfa l’idea di tempo che ha la Chiesa?
E’ evidente che c’è un attacco frontale alla famiglia. A quello che oggi è la famiglia: un luogo complicato dove più componenti finalmente cercano un equilibrio condiviso e non più legato alla sottomissione. I gay non c’entrano nulla. C’entrano soprattutto le donne e la loro maledetta richiesta di parità da coniugare con il desiderio (non di tutte, ma quasi) di essere madri e delle buone madri. Se c’è qualcosa che si sta mischiando non sono i generi, ma le responsabilità. Non esiste alcun transumano come dice Bagnasco. Nessuno di noi vuole distruggere i generi. Il tema è (Dio volendo) la parità di genere.
E’ vero questo secolo si sta rilevando complesso e la sua complessità deriva soprattutto dalla corsa alla parità del genere femminile non ancora raggiunta al 100% ed iniziata all’inizio del novecento nel disprezzo del potere maschile (vedere vignetta). La teoria gender fu tirata fuori dai conservatori anche all’inizio del XX secolo, quando alla donna che voleva votare e lavorare si attribuivano demoniache volontà di assumere caratteristiche maschili. Si vedevano vignette con donne vestire da uomo (appunto…) oppure poveri maschi sottoposti a donne cattivissime che invece di cucinare leggevano libri. Capite? Lçeggevano libri invece di cucinare. La donna non ha perso la sua identità (anche se chi scrive libri del tipo “Sposati e sii sottomessa” lo vorrebbe e guarda caso sono gli stessi che teorizzano l’esistenza della teoria Gender), semplicemente e finalmente e nemmeno sempre ha lo spazio per sviluppare la propria personalità. E’ rimasta femmina. E’ rimasta madre. E va anche nello spazio, che ne dicano e pensino sul Foglio di Cerasa. E il maschio prima procreava, ma raramente sapeva come si faceva il padre (a questo proposito sarebbe molto bello fare un bello studio sulla paternità nella storia della letteratura a partire dal Priamo di Omero fino ai giorni nostri) soprattutto di figlie femmine. E adesso vuole farlo. Finalmente. Evviva. I miei coetanei vogliono essere padri. Vogliono sapere cosa si sente nella pancia mentre prima erano cose da femmine. Assistono ai parti. E questo non toglie nulla alla loro mascolinità, alla loro virilità. Sono maschi. E che bei maschi.
p.s. Sulla teoria gender e sulla sua invenzione ha scritto molto bene nei giorni scorsi Lorenzo Gasparrini su Imille.org, vi prego di leggere con attenzione.