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L'attacco dei mostri giganti - Recensione - PS3

Creato il 21 febbraio 2014 da Intrattenimento

Enormi insetti hanno invaso le città giapponesi, ma l'Earth Defense Force è pronta al contrattacco!

Nata come una produzione budget, la serie di Earth Defense Force ha ormai compiuto dieci anni e nel corso del tempo è riuscita a ritagliarsi un proprio spazio anche al di fuori dei confini del Giappone, seppure la sua popolarità rimanga alta soprattutto in patria.

L'attacco dei mostri giganti
Stiamo infatti parlando di un third person shooter che richiama in maniera palese alcuni elementi dell'immaginario nipponico, come ad esempio i mostri giganti che invadono Tokyo e ne distruggono gli edifici, finché una forza speciale non viene inviata sul posto per contrastarne l'avanzata. Il nuovo episodio, disponibile su PlayStation 3 e Xbox 360, si pone probabilmente come il più sostanzioso mai realizzato da Sandlot e funge da sequel per Earth Defense Force 2017, riprendendone gli eventi e mostrando il ritorno delle enormi formiche, dei terribili ragni e dei veicoli alieni che il team era riuscito a sconfiggere solo qualche anno fa. In realtà la trama del gioco è appena abbozzata e non si può certo dire che la direzione artistica o la narrazione costituiscano i punti di forza di questo titolo, che alla fine non cerca che un espediente per catapultarci nuovamente nell'azione, mettendoci di volta in volta a disposizione un ampio scenario urbano e chiedendoci di ripulirlo dai nemici.

I fantastici quattro

Il tema centrale di Earth Defense Force 2025 risiede nelle quattro classi di personaggi disponibili, che possiamo selezionare all'inizio di ognuna delle ben ottantacinque missioni che compongono la campagna in single player (e a cui se ne aggiungono alcune extra se scegliamo di rigiocare i livelli in multiplayer online). La classe Ranger si pone come la tradizionale scelta bilanciata, è dotata di un'armatura media e di un ottimo grado di mobilità, mentre la dotazione di partenza è composta da una mitragliatrice e da un lanciamissili.

L'attacco dei mostri giganti
C'è poi la classe Air Raider, la tipica unità di supporto la cui utilità, però, è abbastanza dubbia. Questo personaggio, infatti, non può far altro che veicolare l'attacco delle truppe controllate dall'intelligenza artificiale, lanciando dei segnali luminosi per segnalare la posizione dei nemici. Potrebbe avere una qualche valenza all'interno di un team online, ma il gameplay non vanta chissà quali sfaccettature strategiche e dunque la scelta di inserire questa figura ci è sembrata quantomeno discutibile. Passiamo quindi alle classi più estreme e spettacolari, le Wing Diver e i Fencer. Le prime sono in pratica un corpo speciale femminile con in dotazione una corazza leggera, un jetpack che le rende le unità dotate della migliore mobilità possibile e due armi, una leggera per gli scontri ravvicinati e un cannone al plasma in grado di provocare spettacolari esplosioni. La classe Fencer è infine quella più "pesante", dotata di un'armatura impenetrabile e di boost che gli permettono rapidi scatti in avanti, ma al contempo lentissima negli spostamenti. I Fencer possono equipaggiare più armi delle altre classi, e la loro potenza è devastante. In base alle missioni completate e agli oggetti raccolti sul campo, è possibile sbloccare nuove armi per ogni classe e dunque aumentarne in modo significativo l'efficacia in battaglia. Ciò costituisce di fatto un elemento di interesse ai fini della rigiocabilità, visto che bisogna affrontare le missioni con tutti i personaggi per poterli far "crescere" allo stesso modo e non trovarsi, dunque, in difficoltà durante gli ultimi e più difficili stage, quando magari la situazione richiede l'uso di una classe piuttosto che un'altra.
Earth Defense Force 2025 - Trailer di lancio
L'attacco dei mostri giganti - Recensione - PS3
Earth Defense Force 2025 - Trailer di lancio

Insetticida gigante

I presupposti di Earth Defense Force 2025 sono i soliti, ma bastano per generare un certo coinvolgimento, a maggior ragione se siete in sintonia con il tema "mostri giganti che distruggono città giapponesi".

L'attacco dei mostri giganti
Quello che manca al gioco è, in effetti, la solidità di una produzione che riesca a garantire un adeguato supporto a determinate scelte. Cerchiamo di spiegarci meglio: il gameplay è molto semplice e sistematicamente ripetitivo, visto che tutto ciò che dobbiamo fare in ogni livello è eliminare i nemici, che si tratti di insetti giganteschi, di astronavi aliene o di enormi robot e fortezze mobili. Il senso di scala è notevole, da un lato perché le porzioni di città rappresentate sullo schermo sono molto ampie e completamente distruttibili, dall'altro perché appunto ci sono avversari davvero immensi e anche solo vederli arrivare provoca una sensazione di forte partecipazione, la stessa che spinge a completare una missione dopo l'altra nonostante alcuni evidenti limiti.
L'attacco dei mostri giganti
Il primo riguarda il comparto tecnico, impresentabile oggi come oggi, alla fine del ciclo vitale di PlayStation 3 e Xbox 360, viziato com'è da crolli nel frame rate proprio laddove le sequenze si fanno più spettacolari, ad esempio quando ci alziamo in aria con una Wing Diver per bombardare da lontano gli insetti a colpi di cannone al plasma, distruggendo praticamente tutto ciò che ci capita a tiro, oppure quando entrano in campo le unità aliene più impressionanti. Incorrere in veri e propri slow motion in tali frangenti genera un grado di frustrazione molto elevato, anche e soprattutto quando si affrontano le missioni in multiplayer. Il secondo limite riguarda il feeling di un sistema di combattimento molto semplice, basato su due o tre manovre che vengono ripetute all'infinito ma che non producono quella sensazione che ci si aspetterebbe dall'uso di armi così potenti. È come se gli sviluppatori fossero rimasti nell'ottica degli albori della serie, quando appunto si poneva come una produzione budget e senza troppe pretese, con la differenza che sono passati dieci anni e non si può proporre un titolo con queste problematiche su hardware ampiamente collaudati.

Pro

  • Tantissime missioni
  • Il concept di base è ancora oggi valido e coinvolgente
  • Alcune situazioni sono molto spettacolari...

Contro

  • ...ma la grafica non ce la fa a stargli dietro
  • Alcune scelte molto discutibili nella connotazione delle classi
  • Gameplay spesso approssimativo e molto ripetitivo

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