L’attesa,
con penne intinte di chiarore d’alba,
scrive l’eco di rintocchi, sciolti prima della notte.
Di te ora s’alimenta,
che sarà dello stormir d’ali d’allodole
e dei sospiri, rattenuti alle domande?
Il giorno non si sveglia
se l’ombra d’angolo non t’ospita,
allora segno sul muro la speranza,
prigioniero di melodie dolcissime.
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