L’attesa di Henning e di Kurt non ottiene il risultato sperato.
L’afa insopportabile del giorno, gli insetti noiosi che infestano l'aria e il tempo che qui trascorre lentissimamente infastidisce, e non poco, i nostri uomini.
Del direttore sanitario poi , per giunta, neanche l’ombra.
Così, oltrepassata la porta dello studio del direttore,essi ridiscendono nervosamente le scale per raggiungere la reception al piano terreno e lasciare all’addetto di turno un messaggio in vista di un prossimo appuntamento.
Questa volta, magari, che sia un appuntamento concordato.
Appena messo piede sull’ultimo gradino ecco però, inaspettatamente, venire loro incontro padre Alex, che saluta ,con un sorriso cordiale, Henning.
Il quale lo ricambia con una possente pacca sulla spalla.
I due, il religioso e lo scrittore, si sono conosciuti tempo fa, nel corso di un viaggio di padre Alex a Maputo, dove Henning risiede quando è in Africa, ed è più che evidente che hanno simpatizzato subito e che quasi certamente si stimano a vicenda.
Ci sono le presentazioni e Kurt non può fare a meno di notare, da segugio provato qual è, l’interesse del religioso per la sua missione di “sbirro” d'importazione in Tanzania.
Infatti padre Alex non fa mistero del fatto che è interessato a saperne di più a proposito di quei resti umani, che sono stati ritrovati giorni addietro in discarica e nei pressi dell’ospedale.
Così i tre uomini si appartano un attimo e il missionario invita i due a seguirlo alla missione, che dista fuori città solo alcuni chilometri, dove potranno parlare con maggiore tranquillità senza occhi e orecchie indiscreti.
E, possibilmente, mettersi d’accordo allo scopo di varare una strategia idonea, che consenta di accattivarsi la fiducia dei sanitari e farli raccontare dell’accaduto il come e il perché.
Infatti stabilire fiducia reciproca nei paesi africani e con gli africani non è facile.
Padre Alex lo sa bene dopo tanti anni di vita di missione.
I tempi sono di necessità lunghi. E, poi, occorre, molto tatto.
Macinati i soliti polverosi chilometri e affrontate le non poche buche della strada , ecco infine l’arrivo a Bunju.
Un residence graziosissimo e spazioso, ricco di vegetazione, che ospita la missione ed è sede di incontri e conferenze e che è stato costruito con criteri architettonici molto europei.
Un ennesima birra fresca locale viene servita da una giovane inserviente ai nuovi arrivati e, in attesa del pranzo, cui gli ospiti sono invitati, si propende per una visita alla cappella, alle aule e ai locali di una mostra fotografica, che sarà inaugurata a giorni.
(continua…)
Kurt Wallander il commissario svedese creato dalla penna di Henning Mankell
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)