“L’attimo in più” di Marco Squarcia, recensione di Lorenzo Spurio

Creato il 24 maggio 2015 da Lorenzo127

L’attimo in più

di Marco Squarcia

Simple, Macerata, 2014

ISBN: 9788869240119

Pagine: 85

 

Recensione di Lorenzo Spurio

  

Quanti qui presenti hanno cambiato le proprie idee, gli ideali e i pensieri pur di appartenere od ottenere qualcosa? (17)

 

Marco Squarcia, giovane promettente scrittore marchigiano, con il libro d’esordio L’attimo in più ci fa viaggiare nel mondo delle possibilità accompagnati, però, mano per la mano da un coscienzioso narratore che ci dà le linee da seguire.

Si tratta di una raccolta di racconti per ragazzi, delle favole addirittura, che però hanno una presa anche sull’uomo maturo e se ne spiegherà il perché.

Partendo dallo scenario cittadino immerso nel verde che è contraddistinto dalla città di Amandola, piccolo centro del fermano che diviene di volta in volta palcoscenico delle varie storie, si dipanano storie nelle quali è l’occhio critico di Squarcia ad indagare manchevolezze, storture e vere e proprie sperequazioni che si realizzano nella società tutta. Se da una parte i più piccoli possono restare felicemente avvinghiati a queste storie di animali parlanti (che parlano, però, con ragione e non secondo costrutti bizzarri e infondati come avviene ad esempio in Alice del Paese delle Meraviglie), dall’altro è chiaro il monito sociale dello scrittore basato su una indignazione nei confronti di fenomeni sociali obliati, incongruenze e vere e propri catastrofi create dall’uomo come quelle dell’inquinamento e dalla massiccia cementificazione.

Un libro, dunque, che come ogni favola, intesa secondo il senso più antico ed autentico del termine, pone in essere un quadretto di vita in sé bucolico, per lo meno nelle intenzioni e nell’incipit, dove sono esseri animali di razze diverse a interagire: mai si assiste al tema della lacerazione delle carni di un animale più forte nei confronti degli altri per prediligere, invece, un senso di coralità tra razze diverse in comunione con l’ambiente che si aiutato e nell’agorà che è un polmone verde del nostro centro Italia, ragionano, pensano e dibattono sui problemi di tutti che l’uomo, invece, sempre troppo stanco e propenso a seguire le logiche del portafoglio, non vede. O finge di non vedere.

Ecco perché allora bisogna prendersi “un attimo in più” nella vita di tutti i giorni: per mettere un freno a quelle componenti, pure naturali, che portano l’uomo a concepire se stesso come essere produttivo e in quanto tale portatore di un vantaggio o di un valore, per riscoprire invece il benessere del pensiero incontaminato, la fresca libertà di saper ascoltare con il cuore piuttosto che con le orecchie.

Un mondo nuovo forse è impossibile averlo, ma uno leggermente migliore sì, sembra dirci Squarcia con questo volume. Sarà necessario concedersi più tempo per sé e per riscoprire quel legame autentico con la propria terra. Non si vedrà il sole e i fiorellini sorridere all’unisono, ma si sarà orgogliosi di esser parte attiva di un progetto più grande volto alla costruzione e alla sana cooperazione.

 Lorenzo Spurio

 Jesi, 22-05-2015



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