Gli attivisti sono nel mirino: si susseguono le iniziative “legali” per zittirli e neutralizzarli. Al blogger ed apicoltore intemelio, Marco Ballestra, è stata di recente sequestrata dalla Polizia municipale di Camporosso (Imperia) un’area di circa 13mila metri quadrati. Il provvedimento è stato disposto dalla Procura di Imperia per presunte violazioni della normativa urbanistica e di quella edilizia nonché delle leggi relative allo smaltimento dei rifiuti.
Nel corso dell’operazione, sono stati requisiti anche due escavatori ed un autocarro. Secondo l’accusa, Ballestra avrebbe proceduto ad un’opera di livellamento del suo terreno, situato presso la sponda del torrente Nervia, alzando il livello del fondo di un paio di metri, in un’area a riassetto fluviale sottoposta a vincolo idrogeologico.
Da alcuni anni Ballestra deve affrontare dispendiosi e logoranti procedimenti scaturiti dalle solite querele per “diffamazione”. Sono denunce sporte da personaggi locali su cui Ballestra aveva pubblicato qualche articolo di cronaca.
Le vicissitudini del blogger ligure sono veramente sintomatiche: poiché forse Ballestra ha ammucchiato un po’ di terra, si mobilitano con zelo degno di miglior causa, Polizia municipale, Corpo forestale dello Stato e Procura, mentre per i veri e comprovati reati ambientali (leggi almeno alla voce “geoingegneria clandestina”) nessuno muove un dito.
In realtà, l’autore ci pare vittima di ignobili vessazioni per aver denunciato il malaffare diffuso nella città di confine con connivenze tra la classe “politica” e la criminalità organizzata. Tra l’altro le imputazioni nei confronti del blogger risultano ancora più bizzarre, se si ricorda che Ballestra è un apicoltore ed un ambientalista vero, conoscitore dell’avifauna (stanziale e di passo) che popola l’oasi del Nervia.
Si continuano ad imbastire processi-farsa contro gli attivisti: l’alibi è sempre il medesimo, una fittizia diffamazione. Dietro le accuse di ingiurie et similia, si nasconde l’inquisizione del libero pensiero, il perseguimento di “reati” d’opinione. Ogni querela ed ogni procedimento per “diffamazione” nei confronti di attivisti e cittadini onesti sono SINONIMO di azione oppressiva, censoria, liberticida, intimidatoria per opera di alcuni settori dell’establishment.
Esprimiamo la nostra solidarietà a Marco Ballestra ed invitiamo i nostri lettori a sostenerlo. E’ necessario creare una rete di supporto con cui non solo difendere gli attivisti, ma utile pure ad inchiodare alle loro responsabilità gli influencers ed i loro fiancheggiatori.
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