L’attore John Malkovich nell’inedita veste di regista teatrale; la vita di due bambini rom alle porte di di Parigi e le gesta spericolate degli street artist di São Paulo saranno al centro dell’ultima giornata della 55/ma edizione del Festival dei Popoli domani, venerdì 5 dicembre.
Nel film Le paradoxe de John Malkovich (Cinema Odeon, ore 18.30) il registadi Pierre-François Limbosch documenta il dietro le quinte dell’avventura di Malkovich come regista teatrale. Ventidue anni dopo aver interpretato il visconte Valmont in Le relazioni pericolose di Stephen Frears, l’attore statunitense porta in scena il celebre testo di Pierre Choderlos de Laclos. La pixação paulista – arte di strada della megalopoli brasiliana – è la protagonista di Pixadores di Amir Arsames Escandari (Spazio Alfieri, ore 17.00). Djan, William, Biscoito e Ricardo vivono alla periferia della città, sopravvivono con lavoretti precari e si ribellano alla società scrivendo criptici slogan sui muri, rischiando la vita per raggiungere gli spazi più inaccessibili. L’invito a partecipre alla Biennale di Berlino cambierà le loro vite, mettendo alla prova sia la loro protesta che la loro amicizia. La giornata si chiuderà alle 21.00 al Cinema Odeon con Spartacus & Cassandra di Ioanis Nuguet, il ritratto dolce e amaro di due fratelli rom di 10 e 13 anni che vivono con una giovane trapezista in un tendone da circo montato nei sobborghi di Parigi. Combattuti tra la possibilità di un futuro nel mondo circense e la vita di strada dei genitori, Spartacus e Cassandra cercano il proprio destino con la grazia e la leggerezza che solo i bambini hanno. Al termine del film il regista incontrerà il pubblico.
Al Cinema Odeon le proiezioni inizieranno alle 15.00 con Le beau danger di René Frölke (Germania, 2014, 100′), una contrapposizione tra riprese documentarie e brani scritti dall’autore rumeno Norman Manea, distribuiti in 170 pannelli di legno (sarà presente la produttrice Ann Carolin Renninger). Alle 17.00 Todos vós sodes capitáns di Oliver Laxe(Spagna, 2010, 79′), documentario ambientato in una casa-famiglia di Tangeri e incentrato sui rapporti tra il regista e i bambini che la abitano.Prima del film sarà proiettato The Worm and the Star di Martin Pawley(Spagna, 2014, 2′), cortometraggio ispirato all’ultimo verso della poesia di Díaz Castro con lo stesso titolo (il regista sarà presente alla proiezione). Alle 18.30 sarà presentato Le paradoxe de John Malkovich (Francia, 2014, 75′) e alle 21.00 si terrà la cerimonia di premiazione dei documentari vincitori del festival, con a seguire la proiezione di Spartacus & Cassandra (Francia, 2014, 81′).
Allo Spazio Alfieri alle 16.00 sarà presentato Linaproject, il progetto di Giacomo Pirazzoli, Filippo Macelloni dedicato all’architetta italo-brasiliana Lina Bo Bardi in occasione del centenario della sua nascita. Punto focale del lavoro è il web documentary diretto da Macelloni, a cui si affianca una piattaforma collaborativa con i contributi di autorevoli studiosi ma anche di non addetti ai lavoro rispetto alla figura di “dona Lina” (gli autori saranno presenti alla presentazione). Alle 17.00 la proiezione di Pixadores (Finlandia, Danimarca, Svezia) e alle 19.00 Il cerchio perfetto di Claudia Tosi(Italia, Slovenia, paesi Bassi, 2014, 75′), che racconta le esistenze parallele e le riflessioni di Ivano e Meris, due anziani che vivono all’interno di un hospice sulle colline emiliane (alla presenza della regista). Alle 21.30 saranno replicati i film vincitori del Festival.
All‘Auditorium Sant’Apollonia alle ore 11.00 ultimo appuntamento con How I did it: incontri aperti al pubblico con i registi del festival.
Le proiezioni al Cinema Odeon partiranno alle 10.00 con la replica di Dust, il documentario di Zhu Rikun (Cina, 2014, 85′) che denuncia la situazione dei lavoratori di un’area industriale e mineraria della Cina. Le polveri tossiche liberate nella zona si insinuano nei loro corpi, provocando una malattia gravissima, quasi inevitabilmente mortale. Alle 11.30 The Dream is Over di María Ruido, Khairi Jemli (Spagna, Serbia, 2014, 50′), che accosta le politiche europee di gestione dei flussi migratori alla storia dell’ultimo colonialismo nell’Africa settentrionale, e a seguire Death & the Maiden di Yael Lotem (Israele, Germania, 2014, 29′) che, partendo dal ritrovamento dell’opera autobiografica composta da parole e tavole dipinte di una giovane ebrea tedesca, ne anima i contenuti in contrasto con il silenzio delle stanze vuote che ne hanno ospitato le vicende. Ancora a seguire ¡Bello, Bello, Bello! di Pilar Álvarez(Cuba, 2013, 24′), cortometraggio che ci conduce all’interno del museo di belle arti dell’Avana, nelle cui sale vuote ancora riecheggiano le voci di quelli che furono i suoi visitatori.
I luoghi del festival:
Cinema Odeon Firenze Piazza Strozzi,2 (055/214068)
Spazio Alfieri, Via dell’Ulivo, 6 (055/5320840)
Istituto Francese di Firenze Piazza Ognissanti 2R (055/2718801)
Doc at Work, Auditorium S. Apollonia Via San Gallo 25 , Firenze.