Benedetto Croce
Dopo sessantanni il pensiero crociano può
far da bussola nel disorietamento di oggi?
l'avvocato Francesco De Angelis
"(...) liberalismo e cattolicesimo,dei quali ben conosco la diversità nel principio direttivo,potevano nel presente e per un non breve avvenire,cooperare, in virtù delle comuni origini nella civiltà romana ed occidentale, alla difesa contro un comune pericolo, che prende nome di materialismo storico o etico che sia, e che minaccia entrambi, minaccia la spiritualità laica dell'uno e la spiritualità confessionale dell'altro,e mira ad abbattere prima quella e poi questa,o (che torna lo stesso) prima questa e poi quella.
Da una lettera-prefazione ad un discorso politico indirizzata all'avvocato Francesco De Angelis ,Piano di Sorrento, 8 giugno 1946
Vi segnalo questo passo riportato da Francesco Paolo Casavola nel suo articolo "Benedetto Croce Un filosofo resistente per la rinascita d'Italia" pubblicato sul Mattino di Napoli del 17 novembre 2012,come ulteriore testimonianza, del genio dello storico di Pescasseroli,di cui il 20 novembre riccorre il sessantesimo anniversario dalla morte. Scriveva queste considerazioni quando l'Italia distrutta da anni di guerra e malgoverno fascista tentava di risollevarsi e i sopravvissuti cercavano la direzione giusta in un mondo alla deriva senza re,senza duci,senza democrazia e soprattutto rigore etico nell'amministrazione del bene comune, della Res publica, ancora oggi l'Italia civile e democratica cerca tale direzione nel collasso politico, etico ed economico della società odierna.
Ancora Croce :"veni creator Spiritus,mente tuorum visita, accende lumen sensibus,infunde amorem cordibus",speriamo succeda a chi toccherà governare questo paese negli anni futuri.
a cura di Luigi De Rosa