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Era il lontano 1996, quando a Roma, in occasione dei restauri di un'aula del Monastero dei Santissimi Quattro Coronati, venne scoperto, in maniera del tutto fortuita, uno sbalorditivo ciclo pittorico duecentesco. Gli affreschi erano nascosti sotto uno spesso strato di intonaco bianco. Ci sono voluti quasi dieci anni per rimuovere ogni centimetro di intonaco, ma il risultato oggi appare straordinario. Al momento della presentazione degli affreschi agli studiosi l'Aula fu definita "la Cappella Sistina del Duecento". Al di là della qualità eccelsa degli affreschi, l'importanza storica di questo ciclo pittorico è tale da obbligare studiosi e storici a riscrivere intere pagine di storia dell'arte. Di questo ritrovamento ne ha parlato, con toni entusiastici, la stampa di tutta Europa (qui un articolo). Gli affreschi sono attribuiti al Terzo Maestro d'Anagni, lo stesso autore degli affreschi della Cripta della Cattedrale di Anagni, uno dei più importanti e amminirati cicli pittorici medievali dell'Italia intera. Ma ora arrivano i problemi. L'Aula Gotica si trova all'interno di un monastero di suore di clausura che non possono avere contatti con nessun'altra persona. Per aprire l'Aula al pubblico si rendeva quindi necessaria la realizzazione di una porticina di accesso secondaria. Nel dicembre 2006, l'allora Ministro Francesco Rutelli annunciò la fine dei lavori, rimandando l'apertura al pubblico al marzo 2009. Ma ad oggi i lavori necessari per la costruzione dell'accesso esterno non sono ancora iniziati. Da una indagine del quotidiano Il Tempo è emerso che la responsabilità dei lavori è dell'A.p.s.a. (Amministrazione Patrimonio Sede Apostolica), un organo del Vaticano al quale il giornale si è rivolto senza ottenere risposta. E così l'Aula Gotica è destinata a rimanere chiusa. Tutto bloccato. Per una porticina.
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