L'auto africana
Creato il 31 luglio 2014 da Gianfrancodv
@Gdv1964
Qualche giorno fa ho letto l'interessante post di Fulvio Beltrami sulla nascita in Uganda della prima casa automobilistica del continente (in realtà gia nel 2012 la Tunisia aveva presentato la Barkia, autovettura progettata e costruita nel paese). Una notizia che Fulvio commenta correttamente come parte del processo di industrializzazione africano e tappa obbligatoria per uscire dal sottosviluppo.
La questione delle auto (ma più in generale dei trasporti) in Africa è complessa e per molti versi divertente. La parte seria è che l'Africa è l'unico continente che non produce automobili (nemmeno per conto di altri, ad eccezione del Sudafrica), ha il più basso numero di auto rispetto alla popolazione e al tempo stesso è un mercato ampio e di sicura espansione.In Africa permangono problemi infrastrutturali (le strade, fuori dalla grandi città, sono in pessime condizioni) o ancora non asfaltate. Risentono fortemente delle mutazioni climatiche: piogge e siccità richiedono doti di guida meno comuni. Distributori ancora poco diffusi. Certo quel che si vede sulle strade africane è fantastico.
L'auto è un mezzo di trasporto e come tale va ottimizzato, caricando tra umani, merci e animali, tutto il possibile. Oggi il mercato delle auto in Africa è in mano ai giapponesi. Le auto maggiormente in circolazione sono nell'ordine Toyota, Nissan, Honda, Madza, Mitsubishi, Subaru, Suzuki, Isuzu, Daihatsu e Hino. Solo dopo arrivano le auto europee, capeggiate da Mercedes, Bmw, Volkswagen, Audi e Peugeot. E infine la Ford e la Land Rover. Inutile dire che il mercato africano. per l'Italia. non esiste.Vi è da aggiungere che l'Africa detiene il record mondiale di auto di seconda mano, che per 80% sono di marche giapponesi. Del resto le auto giapponese (in testa SUV e in genere fuoristrada) hanno maggiore affidabilità e possono contare su un efficiente servizio di assistenza e di pezzi di ricambio. Naturalmente l'Africa è diventata una discarica di auto usate. Dai porti africani fuoriescono ogni giorno rottami (e non solo) di auto che il mercato europeo respinge e che in Africa trovano nuova vita.
Del resto la vita delle auto che giungono in Africa è pressoché eterna. I giapponesi hanno saputo sostituirsi con velocità alle auto francesi (la Renault e la Peugeot in primis) che rappresentavano un quasi monopolio in Africa fino ai primi anni post-coloniali.
Io resto affascinato dalla capacità di stipare bagagli e persone (vedi questo post sul Taxi Brousse), un'arte che viene praticata con grande naturalezza e maestria.
Sicuramente il mercato delle auto, per ora fiorente soprattutto nel campo dell'usato, diventerà ben presto una delle tante scommesse per l'Africa.
Buon viaggio!!!!
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