Per venire incontro a questa necessità (in seconda istanza) oltre a quella (in prima istanza) di salvare vite umane “e non solo”, la casa svedese Volvo ha lanciato la sua sfida per i prossimi anni: “Dal 2020 in poi nessuno rimarrà ferito o ucciso in una macchina a marchio Volvo, a causa di un sinistro”.
Guida sfidante? Certamente. Ma la Volvo ha le sue armi e le prepara con cura all’interno del suo centro dedicato allo studio di soluzioni di sicurezza a Stora Holm.
Tra le varie idee che escono da questo centro ce ne sono alcune destinate ad andare in campo da subito, e precisamente a partire dal 2014 a bordo della nuova XC90.
Sarà un mix di sistemi di sicurezza integrati che secondo le stime della Volvo ridurrà del 42% il numero dei sinistri.
È previsto ad esempio un sistema chiamato “Pedestrian Detection Darkness” in grado di rilevare la presenza di un pedone in attraversamento sul ciglio della strada, anche al buio e di avviare, in caso di pericolo un immediato rallentamento o stop del veicolo.
Un sistema simile verrà utilizzato per prevenire lo scontro con animali di grosse dimensioni come gli alci. Pare che sia un problema molto diffuso nei Paesi Scandinavi: in Svezia ad esempio si contano circa 6 mila sinistri ogni anno che provocano spesso vittime umane se non danni molto gravi ai veicoli.
Ci sarà infine un sistema di parcheggio autonomo, che è in grado di far eseguire al veicolo tutte le manovre necessarie all’entrata in un parcheggio con estrema precisione e senza l’intervento umano. Qualcosa di simile a quanto integrato da Mercedes nella nuova Classe A.
La tecnologia dunque sta sostituendo man mano tutte le funzioni umane. A nostro vantaggio, per la maggior parte dei casi, ma cosa ci dobbiamo aspettare nel prossimo futuro?