Sotto la sua guida iniziò gli studi dimostrando, ben presto, capacità linguistiche notevoli: eccelleva in latino e greco e divenne competente anche di altre lingue tra cui il gotico e l’antico finnico; proprio in questi anni cominciò a lavorare anche ad un linguaggio inventato da lui stesso. A diciotto anni si innamorò di Edith Brath ma il suo tutore gli impedì di vederla e di scriverle fino ai ventun anni, Tolkien, così, si immerse anima e corpo nello studio dei classici, dell’antico inglese e delle lingue germaniche. Nel 1913 tornò a frequentare Edith, mentre due anni più tardi, nel 1915, ottenne il titolo di Bachelor of Arts all'Exeter College di Oxford. Scoppiata la guerra, però, si arruolò e combatté sul fronte occidentale, e solo nell'anno successivo, nel 1916, si sposò finalmente con l'amata Edith. Venne però mandato in trincea e durante la guerra, tre dei suoi migliori amici persero la vita, lui stesso si ammalò e gli fu concesso il ritorno in patria. Nel 1917 nacque così John, il primo figlio, mentre Tolkien collaborò nei due anni successivi anche al-la stesura dell'Oxford English Dictionary, mentre l'anno dopo nacque il secondo figlio Michael. Finita la guerra proseguì gli studi all'Exeter College, conseguendo nel 1919 il titolo di Master of Arts, e nel 1921 divenne docente di Lettere all’Università di Leeds, continuando a scrivere e a perfezionare i suoi “Racconti Perduti”, contemporaneamente al suo linguaggio inventato. Tre anni dopo nacque anche il terzo figlio Christopher, mentre la quarta ed ultima figlia, Priscilla, nascerà nel 1929. Nel 1925 venne nominato professore di Filologia Anglosassone al Pembroke College di Oxford e nel 1945 gli fu affidata la cattedra di Lingua Inglese e Letteratura Medioevale del Merton College, dove insegnò fino al suo ritiro dall'attività didattica avvenuto nel 1959. Per questo motivo, e non a torto, Tolkien è considerato ancora oggi il maggior esperto di Letteratura Anglosassone e Medioevale di tutto il novecento. Ma di pari passo alla sua attività didattica, soprattutto negli anni tra il 1920 ed il 1930, scriveva moltissimo, facendo correre la sua fervida immaginazione. I suoi lavori si distinsero sin da subito in due categorie: le storie inventate per i propri figli e le leggende e le mitologie del suo mondo per un pubblico più adulto. Il tassello che univa queste due realtà arrivò all’improvviso quando, men-tre correggeva le prove d'esame dei suoi studenti, gli capitò un foglio lasciato in bianco su cui scrisse, quasi per caso: "In una buca del terreno viveva un Hobbit". Quel nome colpì a tal punto la sua sensibilità di filologo che scrisse una storia avente come protagonista, per l'appunto, un Hobbit, per spiegare meglio cosa fossero queste strane creature. Nel 1937 tale opera vide le stampe con il titolo "The Hobbit" e riscosse un immediato successo; pensato per i più piccoli, vi si poteva già intravedere uno sfondo ben più vasto e complesso. Tolkien, infatti, aveva già cominciato fin dal 1917 a "costruire" (senza alcun dubbio a “ricostruire”) le vicende della Terra di Mezzo, ovvero il mondo incantato in cui si svolgono tutte le avventure che ci ha narrato. Nonostante Lo Hobbit sia la sua opera prima, rappresenta una tappa fondamentale nella sua carriera di scrittore, ed è infatti attorno al nucleo originario di quest'opera che egli andrà sviluppando, nel decennio successivo, il suo regno immaginario che lo renderà famoso e celebre in tutto il mondo, quello della Terra di Mezzo, che prenderà forma nelle sue opere successive quali: Farmer Giles of Ham (1949) e The Adventures of Tom Bombadil (1962), ma soprattutto in quell'epica fantastica che è la trilogia di The Lord of the Rings (Il Signore degli Anel-li), unanimemente riconosciuta come la sua opera più importante, nonché, ancora oggi, considerata tra i più grandi capolavori della letteratura contemporanea. Scritta in una lingua molto ricercata che imita il lindore dell'inglese medievale, la trilogia si compose inizialmente di tre distinti volumi: The Followship of the Ring (La Compagnia dell'Anello - 1954), The Two Towers (Le Due Torri - 1955) e The Return of the King (Il Ritorno del Re - 1955), che verranno poi riuniti nel 1956 in un unico libro; nel 1965 il libro venne stampato anche in una edizione economica 'pirata' che lo fece conoscere anche al grande pubblico. La lunghissima, ricchissima ed immaginifica epica di The Lord of the Rings (Il Signore degli Anelli), che qualcuno ha voluto leggere come una complessa e ricca allegoria della condizione umana, riprende tutti gli elementi più classici delle leggende e delle fiabe, fondendoli in un colossale affresco sull'eterna lotta tra il Bene e il Male. Si tratta, in effetti, di una sorta di moderno poema cavalleresco che mescola gli influssi e le tradizioni culturali più disparate: dall'epica classica alla saga nordica, alla tragedia greca, ad influssi biblici, cosmogonici, gnostici e persino esoterici. Il Signore degli Anelli, che ha influenzato in maniera significativa lo sviluppo della moderna narrativa fantasy, è stato ad oggi tradotto in dozzine di lingue ed ha avuto tirature di oltre 150 milioni di copie in tutto il mondo, risultando essere uno dei libri più venduti dopo la Bibbia. Tolkien, inoltre, è stato il primo scrittore ad aver ricreato totalmente un mondo alternativo (la Terra di Mezzo), mediante il suo lavoro maniacale ha raggiunto esiti impareggiabili, non solo nelle accurate ricostruzioni di cartine geografiche, ma anche nella descrizione degli alberi genealogici dei personaggi principali, nella narrazione storica degli avvenimenti passati e addirittura nella creazione di un intero alfabeto. Negli anni seguenti, Tolkien, lavorò ad un'altra opera significativa, The Silmarillon, che portò avanti fino alla morte ma che tuttavia non riuscì a concludere. L'intera epica tolkeniana trovò il suo completamento nella costruzione di un vero e proprio edificio mitico, per mezzo di quest'opera letteraria del tutto unica nella letteratura mondiale, in quanto non si tratta, né di un romanzo, ma nemmeno di una favola, e che risulta imperniato sull'antitesi eterna tra brama di possesso e poteri creativi, cantata in un linguaggio sublime e semplice, come nello stesso tempo tipico dell'epos antico. Dall'immenso repertorio mitologico lasciato in eredità da Tolkien sono nate anche opere come I Racconti Perduti, I Racconti Ritrovati e I Racconti Incompiuti di Númenor e della Terra di Mezzo, opere pubblica-te dopo la morte dell'autore, grazie, soprattutto, al paziente lavoro di ricostruzione compiuto dal figlio Christopher. Dopo il suo ritiro nel 1969, insieme alla moglie si trasferirono a Bournemouth. Nel 1971 Edith morì e John Ronald Reuel Tolkien la seguì il 2 settembre del 1973, due anni più tardi.
Sotto la sua guida iniziò gli studi dimostrando, ben presto, capacità linguistiche notevoli: eccelleva in latino e greco e divenne competente anche di altre lingue tra cui il gotico e l’antico finnico; proprio in questi anni cominciò a lavorare anche ad un linguaggio inventato da lui stesso. A diciotto anni si innamorò di Edith Brath ma il suo tutore gli impedì di vederla e di scriverle fino ai ventun anni, Tolkien, così, si immerse anima e corpo nello studio dei classici, dell’antico inglese e delle lingue germaniche. Nel 1913 tornò a frequentare Edith, mentre due anni più tardi, nel 1915, ottenne il titolo di Bachelor of Arts all'Exeter College di Oxford. Scoppiata la guerra, però, si arruolò e combatté sul fronte occidentale, e solo nell'anno successivo, nel 1916, si sposò finalmente con l'amata Edith. Venne però mandato in trincea e durante la guerra, tre dei suoi migliori amici persero la vita, lui stesso si ammalò e gli fu concesso il ritorno in patria. Nel 1917 nacque così John, il primo figlio, mentre Tolkien collaborò nei due anni successivi anche al-la stesura dell'Oxford English Dictionary, mentre l'anno dopo nacque il secondo figlio Michael. Finita la guerra proseguì gli studi all'Exeter College, conseguendo nel 1919 il titolo di Master of Arts, e nel 1921 divenne docente di Lettere all’Università di Leeds, continuando a scrivere e a perfezionare i suoi “Racconti Perduti”, contemporaneamente al suo linguaggio inventato. Tre anni dopo nacque anche il terzo figlio Christopher, mentre la quarta ed ultima figlia, Priscilla, nascerà nel 1929. Nel 1925 venne nominato professore di Filologia Anglosassone al Pembroke College di Oxford e nel 1945 gli fu affidata la cattedra di Lingua Inglese e Letteratura Medioevale del Merton College, dove insegnò fino al suo ritiro dall'attività didattica avvenuto nel 1959. Per questo motivo, e non a torto, Tolkien è considerato ancora oggi il maggior esperto di Letteratura Anglosassone e Medioevale di tutto il novecento. Ma di pari passo alla sua attività didattica, soprattutto negli anni tra il 1920 ed il 1930, scriveva moltissimo, facendo correre la sua fervida immaginazione. I suoi lavori si distinsero sin da subito in due categorie: le storie inventate per i propri figli e le leggende e le mitologie del suo mondo per un pubblico più adulto. Il tassello che univa queste due realtà arrivò all’improvviso quando, men-tre correggeva le prove d'esame dei suoi studenti, gli capitò un foglio lasciato in bianco su cui scrisse, quasi per caso: "In una buca del terreno viveva un Hobbit". Quel nome colpì a tal punto la sua sensibilità di filologo che scrisse una storia avente come protagonista, per l'appunto, un Hobbit, per spiegare meglio cosa fossero queste strane creature. Nel 1937 tale opera vide le stampe con il titolo "The Hobbit" e riscosse un immediato successo; pensato per i più piccoli, vi si poteva già intravedere uno sfondo ben più vasto e complesso. Tolkien, infatti, aveva già cominciato fin dal 1917 a "costruire" (senza alcun dubbio a “ricostruire”) le vicende della Terra di Mezzo, ovvero il mondo incantato in cui si svolgono tutte le avventure che ci ha narrato. Nonostante Lo Hobbit sia la sua opera prima, rappresenta una tappa fondamentale nella sua carriera di scrittore, ed è infatti attorno al nucleo originario di quest'opera che egli andrà sviluppando, nel decennio successivo, il suo regno immaginario che lo renderà famoso e celebre in tutto il mondo, quello della Terra di Mezzo, che prenderà forma nelle sue opere successive quali: Farmer Giles of Ham (1949) e The Adventures of Tom Bombadil (1962), ma soprattutto in quell'epica fantastica che è la trilogia di The Lord of the Rings (Il Signore degli Anel-li), unanimemente riconosciuta come la sua opera più importante, nonché, ancora oggi, considerata tra i più grandi capolavori della letteratura contemporanea. Scritta in una lingua molto ricercata che imita il lindore dell'inglese medievale, la trilogia si compose inizialmente di tre distinti volumi: The Followship of the Ring (La Compagnia dell'Anello - 1954), The Two Towers (Le Due Torri - 1955) e The Return of the King (Il Ritorno del Re - 1955), che verranno poi riuniti nel 1956 in un unico libro; nel 1965 il libro venne stampato anche in una edizione economica 'pirata' che lo fece conoscere anche al grande pubblico. La lunghissima, ricchissima ed immaginifica epica di The Lord of the Rings (Il Signore degli Anelli), che qualcuno ha voluto leggere come una complessa e ricca allegoria della condizione umana, riprende tutti gli elementi più classici delle leggende e delle fiabe, fondendoli in un colossale affresco sull'eterna lotta tra il Bene e il Male. Si tratta, in effetti, di una sorta di moderno poema cavalleresco che mescola gli influssi e le tradizioni culturali più disparate: dall'epica classica alla saga nordica, alla tragedia greca, ad influssi biblici, cosmogonici, gnostici e persino esoterici. Il Signore degli Anelli, che ha influenzato in maniera significativa lo sviluppo della moderna narrativa fantasy, è stato ad oggi tradotto in dozzine di lingue ed ha avuto tirature di oltre 150 milioni di copie in tutto il mondo, risultando essere uno dei libri più venduti dopo la Bibbia. Tolkien, inoltre, è stato il primo scrittore ad aver ricreato totalmente un mondo alternativo (la Terra di Mezzo), mediante il suo lavoro maniacale ha raggiunto esiti impareggiabili, non solo nelle accurate ricostruzioni di cartine geografiche, ma anche nella descrizione degli alberi genealogici dei personaggi principali, nella narrazione storica degli avvenimenti passati e addirittura nella creazione di un intero alfabeto. Negli anni seguenti, Tolkien, lavorò ad un'altra opera significativa, The Silmarillon, che portò avanti fino alla morte ma che tuttavia non riuscì a concludere. L'intera epica tolkeniana trovò il suo completamento nella costruzione di un vero e proprio edificio mitico, per mezzo di quest'opera letteraria del tutto unica nella letteratura mondiale, in quanto non si tratta, né di un romanzo, ma nemmeno di una favola, e che risulta imperniato sull'antitesi eterna tra brama di possesso e poteri creativi, cantata in un linguaggio sublime e semplice, come nello stesso tempo tipico dell'epos antico. Dall'immenso repertorio mitologico lasciato in eredità da Tolkien sono nate anche opere come I Racconti Perduti, I Racconti Ritrovati e I Racconti Incompiuti di Númenor e della Terra di Mezzo, opere pubblica-te dopo la morte dell'autore, grazie, soprattutto, al paziente lavoro di ricostruzione compiuto dal figlio Christopher. Dopo il suo ritiro nel 1969, insieme alla moglie si trasferirono a Bournemouth. Nel 1971 Edith morì e John Ronald Reuel Tolkien la seguì il 2 settembre del 1973, due anni più tardi.
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