Ci fu chi si tolse la vita, come Raffaele Piccolo, che quando gli tolsero la pensione riconosciuta ai Mille aspettò che la moglie e i cinque figli si addormentassero per conficcarsi un chiodo in testa.
Ci fu chi finì deportato in Siberia, dopo aver combattuto dalla parte dei polacchi, combinando così nella stessa vita i colori della Sicilia e le disrese ghiacciate della grande Russia.
Ci fu chi lasciò la camicia rossa per la tonaca, come il salesiano Fagnano, che da missionario si spinse fino alla Terra dei Fuoco e fu testimone del massacro degli indios
E ci fu chi finì in galera o in manicomio.
Con la storia che si impara a scuola è sempre così, conta la data dell'evento, la battaglia, l'impresa. Poi cala il buio sugli uomini e vai a sapere come andò a finire. Cosa se ne sa dei Mille dopo i Mille? Cosa se ne sa delle mille storie che a un incrocio della Storia divennero i Mille? Cosa successe dopo?
Dice Giorgio Boatti su Tuttolibri, presentando La lunga notte dei Mille di Paolo Brogi (Aliberti editore):
Della primavera dei Mille, anzi dei 1089 che sbarcarono con Garibaldi a Marsala nel maggio 1860, si conosceva tutto o quasi. Prima che Paolo Brogi scrivesse La lunga notte dei Mille, ben poco si sapeva del loro autunno
E ben vengano i libri che gettano uno sguardo oltre, ritessendo il filo delle storie individuali dopo che si è consumato il grande appuntamento con la Storia.