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L'azienda del gelato piu' buono del mondo

Creato il 12 marzo 2011 da Howtobegreen

L'azienda del gelato piu' buono del mondo

In molti dicono che con un nome così non poteva che fare il gelataio.
In effetti è vero, Grom sa veramente di gelato. Ed ecco che, a 29 anni, il buon Federico (che di cognome fa appunto Grom) ha smesso i panni di consulente finanziario, ha imbarcato l’enologo-viticoltore Guido Martinetti, e ha fondato l’azienda del “gelato più buono del mondo”.
L’anno: il 2003, le risorse: scarsissime, l’idea semplicissima: fare il gelato come una volta per vedere i clienti uscire dal negozio col sorriso stampato in faccia. Alla base di questo, la scelta degli ingredienti. I pistacchi rigorosamente di Bronte, i limoni di Amalfi e le uova da agricoltura biologica. La “crema di Grom”, vero fiore all’occhiello dei gelatai torinesi, è fatta con paste di meliga di Battifollo e granella di cioccolato Teyuna da 3 millimetri, proveniente dalla Colombia; per il fondente il cioccolato è invece l’Ocumare venezuelano. La vaniglia di Grom viene da Mananara (Madagascar) ed è ora un presidio Slow food, al pari del caffè. Niente emulsionanti nelle vaschette dal design tradizionale: conisti e apprendisti tali modellano coni e coppette a colpi di paletta.
Oggi l’azienda è un piccolo impero: un laboratorio di produzione fuori Torino e più di 30 eleganti negozi di vendita diretta sparsi per lo più nel nord Italia (due a Padova e uno a Venezia), due a New York, uno a Parigi e uno a Tokyo.
Pare che oltreoceano all’inaugurazione ci fossero decine, se non centinaia, di metri di coda per un cono. Noi diciamo che de gustibus non disputandum est, ognuno provi e valuti; il gelato e la panna di Grom rimangono però un unicum per sapore e consistenza. Sono questi, assieme alla maniacale ricercatezza delle materie prime, i fattori che vanno ad incidere sul prezzo: sensibilmente più caro della concorrenza. Nel 2008 sono stati spesi 178 mila euro solo per grattugiare a mano i limoni di Amalfi utilizzati.
I lati più interessanti di questa catena sono tuttavia altri: un’azienda agricola biologica in fase di certificazione, e un progetto di rispetto per l’ambiente.
Mura Mura nasce nel 2007, si trova a Madonnina, frazione di Costiglione d’Asti, e ha preso il posto di un vigneto di Barbera. La motivazione di base è la difficoltà di reperire frutta di qualità per i sorbetti: Grom e Martinetti hanno quindi deciso di coltivarsela in casa. I prodotti scelti hanno tutti spiccate qualità organolettiche; per le pesche ci sono le Kaweah e le rustiche italiane Maria Marta. Per le pere, la Martin sec, ottima per la cottura, e la succosa Decana del Comizio. Ci sono poi l’abruzzese fico dottato, l’albicocca tonda si Costiglione, la fragola Annabelle e il melone. Nel frutteto sperimentale, più di 80 piante diverse tra cui la pesca tabacchiera e la mela grigia di Torriana, si studiano le varietà migliori per i sorbetti. Ognuno dei cultivar rimane invece a riposo ogni due anni, vi si pianta il favino, leguminosa che poi, interrata darà importanti proprietà al terreno: è l’antica pratica del sovescio.
Il progetto “Grom loves the world” contempla una scelta oculata dei materiali con coppette, cucchiaini e shoppers vengono prodotti, oltre alla raccolta differenziata in tutti i negozi della catena. Niente più plastica, ogni coppetta è composta di carta certificata dal Forests Stewardship Council, e da Mater-Bi: rivestimento interno ottenuto da amido di mais e oli vegetali, biodegradabile e perfettamente compostabile. Dello stesso materiale sono fatti i cucchiaini, nel rispetto delle norme sul compostaggio.

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