Il giovane Maerin Hansen parte da Lirian alla volta di Savìla, in Galenia, è grande ormai ed è tempo di intraprendere il suo primo viaggio, e poi si sa che a Savìla si allevano i cavalli migliori. Ultimamente non corre buon sangue tra Liriani e Galeniani, succedono strane cose, ma "Le cose si aggiusteranno, vedrete. Vi porterò i più bei cavalli che abbiate mai visto. Padre, o adesso o mai più!"
Qualcosa, però, succede a Savìla, e il giovane Maerin Hansen si ritrova prigioniero di Re Hermano di Galenia, accusato di spionaggio. Dovrà essere condannato a morte, anche se il Re non si convince del tutto della sua colpevolezza. Sembra un bravo ragazzo, questo giovane Liriano, e poi...somiglia così tanto al suo povero Daniel, quel figlio che non c'è più.
E' buono, Re Hermano, e si convince a liberare il ragazzo, quando ormai la piazza è già pronta per la sua impiccagione. Ordina a Kentos Ferisio, Gran Capitano della Guardia Regia e suo servo fidato, di liberarlo di nascosto e di farlo fuggire prima che qualcuno possa accorgersene. Ma Kentos Ferisio, accecato da una forza oscura, non accetta l'eccesso di bontà del Re, indebolito ormai nel fisico e nell'animo, e, a tradimento, uccide il giovane Maerin Hansen.
E' l'inizio della fine.
"Un'ombra si stende su Lirian. Sulle Terre d'Oriente incombe la notte. L'odio, la guerra bruciano corpi e cuori. Nelle tenebre dorme una luce. Solo un uomo potrà ridestarla. Riuscirà a sconfiggere il buio? Sarà capace di sacrificare tutto?"
Dopo Il Signore degli Anelli, mi sembrava impossibile l'esistenza di un'altra opera epica di tanto valore. Fino a quando ho trovato questo libro. Ho passato tre giorni interi incollata alle sue pagine (complice una inaspettata bronchite che mi ha costretta a casa), incapace di staccarmene, come se una forza mi stesse trattenendo e spingendo ad andare avanti, sempre avanti fino alla fine. E mi sono sorpresa a pensare quanto sia attuale tutta questa storia, quanto sia vero che tutto si ripete, sempre, immutato, poiché l'uomo non trae mai insegnamento dai propri errori, dalle proprie disgrazie.
Anche sul nostro mondo incombe un'Ombra che ci fa perdere la ragione e scatenare guerre inutili. L'odio dilaga sempre più e sembra non esserci via d'uscita.
Dovremmo leggere tutti la storia di Maerin Hansen, dovremmo viaggiare con Glirien Hairisen e i suoi valorosi compagni, alla ricerca di Selènit, quell'unica luce che potrebbe salvare il mondo dalle tenebre, dall'odio e dalla guerra, sostenerlo nei momenti più bui e non abbandonarlo mai, dovremmo vivere il dolore e il tormento di Efairon Friheld, caduto nelle mani dell' Oscuro Signore e in perpetua lotta tra il bene il male che gli cresce dentro, una forza indomabile che lo porterà a compiere i gesti più atroci, dovremmo ammirare ed onorare la grandezza e la nobiltà di Trevor Harford, di Re Hermano di Galenia, di suo nipote, il giovane Re Raminél e di tanti altri, inchinarci al loro coraggio e imparare a sacrificare tutto per il bene comune. Dovremmo ascoltare le parole di Wisenard- Magàndros, il Mago-Uomo che sarà sempre al fianco dei nostri eroi per mostrare loro la strada, per sostenerli, anche nelle scelte più dolorose.
Dovremmo abbandonare tutte le cose inutili e tornare al fondamentale principio, ormai obsoleto e ignorato poiché troppo banale, de "la pace nel mondo", quella vera, adesso, senza se e senza ma.
E' un'opera potente, questo libro, scritta in maniera magistrale dalle mani talentuose di Angela Di Bartolo, scrittrice italiana con un dono enorme: la capacità di regalarci alla perfezione ciò che vive nel profondo del suo cuore, un mondo fantastico e reale, uno specchio dell'anima.
E ringrazio ancora Fabio Pinton, della Runa Editrice, per avermi presentato questo libro.
LA STAGIONE DEL RITORNO - ANGELA DI BARTOLO
EDITORE: RUNA EDITRICE
PREZZO DI COPERTINA: € 19,90
TRADUZIONE DALL'Esteril a cura di Bellfil Oròfil