L’e-reader che scottava: storie erotiche di un lettore digitale

Creato il 11 agosto 2010 da Scrid

Di Massimo Vaj, entrato nel pieno spirito di questo blog.

Orgoglioso del suo lettore elettronico passeggiava nel parco, costeggiando il laghetto dove starnazzavano una dozzina di papere non alfabetizzate e che, di conseguenza, non potevano apprezzare la magnificenza di un’innovazione tecnologica che faceva a meno della polvere da sparo.

Il libro all’interno del supporto digitalizzato si stava facendo intrigante, tanto da farlo sudare dall’eccitazione; spesso i racconti erotici hanno questo inconveniente. Anche le sue mani divennero umide, lasciandosi sfuggire il lettore che cadde a terra, facendo un rumore che frantumò l’illusione di perennità delle nuove tecnologie.
Lui non era uno sprovveduto, e aveva riempito la sua sfiducia nell’elettronica con un formato cartaceo dello stesso libro, tascabile con copertina morbida di carta riciclata. Lo trasse, mentre mollava un calcio alla salma del lettore a terra, dalla tasca posteriore del larghi jeans, e lo aprì alla pagina dove l’altro si era fermato.

Sarà stata la difficoltà di mettere a fuoco la nuova e più morbida visuale stampata, o forse per la distrazione di uno dei suoi occhi che rideva alla vista delle papere che si litigavano un transistor, ma un suo piede non s’avvide di una buca e lo slancio inflitto dalla caduta fece decollare il libro che si tuffò tra le paperelle inorridite.

Lui, sdraiato a terra, non poté evitare di guardare il cielo, nella perdita della speranza di continuare a leggere i gridolini di piacere che i due protagonisti della storia cacciavano. Com’era bello il cielo, e due nuvole che si sormontavano gli ricordarono di tutto, tranne i due amanti che continuavano a godere, sollevando onde di piacere che le papere non apprezzarono.


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