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L’eclissi che non ti aspetti da 3905 Doppler

Creato il 08 gennaio 2014 da Media Inaf

3905 Doppler è stato avvistato per la prima volta nel 1984 nella cintura di asteroidi tra Marte e Giove, ma nessuno gli aveva dato peso. Lo scorso settembre, invece, la scoperta: si tratta di una rara coppia di asteroidi orbitanti l'uno attorno all'altro e che si eclissano a vicenda periodicamente. Un gruppo di ricercatori americani ha tracciato il grafico della loro curva di luce confermando la teoria.

di Eleonora Ferroni L'asteroide binario 3905 Doppler. Crediti: illustrazione di Loretta Kuo

L’asteroide binario 3905 Doppler. Crediti: illustrazione di Loretta Kuo

A volte gli astronomi pensano di averle viste davvero tutte nell’Universo. Poi, all’improvviso, l’occhio preciso di un telescopio scopre qualcosa di raro: un oggetto precedentemente non studiato, una coppia di asteroidi che orbitano regolarmente l’uno attorno all’altro eclissandosi a vicenda. Si tratta di 3095 Doppler ed è uno dei 100 esemplari simili scoperti nella cintura degli asteroidi tra Marte e Giove da un gruppo di 8 studenti lo scorso settembre.

La scoperta è stata presentata all’incontro dell’American Astronomical Society nel Maryland e verrà pubblicata il prossimo aprile sul Minor Planet Bulletin.”E’ una scoperta sorprendente perché trovare un oggetto con una simile curva di luce (l’andamento della luminosità di un oggetto - ndr) è piuttosto raro”, ha detto Drake Deming, professore all’Università del Maryland. I due oggetti hanno la forma simile a quella di una patata e sono ricoperti da crateri dovuti collisioni con altri oggetti. Il più piccolo della coppia è circa 3/4 della lunghezza del più grande. Orbitano l’uno attorno all’altro e completano la loro orbita in 51 ore, tempo insolito per oggetti simili e uno dei tanti interrogativi a cui trovare risposta.

3905 Doppler era stato avvistato per la prima volta nel 1984, ma non aveva mai attirato l’attenzione dei ricercatori, che pensavano si trattasse di un banale semplice asteroide tra le centinaia di migliaia di simili in quella zona del nostro Sistema solare. Nel settembre dello scorso anno gli studenti della professoressa Melissa Hayes-Gehrke lo hanno riavvistato usando il telescopio situato a Nerpio, in Spagna, consultabile  e manovrabile via web. Le osservazioni sono state quattro e sono proseguite per circa un mese. Il compito due gruppi di ricercatori è stato quello di fotografare le variazioni di intensità nella luce riflessa da ciascun asteroide della coppia e creare, quindi, un grafico sulla curva di luce. Le variazioni di luminosità sono spesso dovute alla forma dell’oggetto: gli oggetti sferici come i pianeti producono una curva di luce che non varia, mentre gli oggetti asimmetrici come gli asteroidi producono picchi e valli in base alla variazione di luce riflessa. Misurando il tempo tra i picchi di massima intensità di luce, i planetologi possono dire quanto ruoti velocemente un asteroide. La maggior parte degli asteroidi completano una rotazione in poche ore. Il lavoro di gruppo, in questo caso, è stato fondamentale, perché finora singolarmente non era mai stato notato nulla di particolare in questo oggetto.

E poi la più grande scoperta: uno dei due asteroidi ha cominciato a fare ombra sull’altro, modificando la curva di luce e confermando l’esistenza di una coppia di asteroidi che si eclissano. L’evento è stato segnalato anche da un amatore italiano, Lorenzo Franco, il quale ha confermato che la curva di luce veniva proprio dal secondo asteroide.

Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni



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