Di Maddalena F.
Rimasto orfano di madre a nove anni, infatti, egli riconduce a questo evento tutta una serie di suoi atteggiamenti e di modi di essere che per lunghi anni hanno condizionato la sua vita, facendolo sentire “diverso”. La mancanza di un dialogo vero con il padre e l’incapacità di confidarsi con un’ altra figura significativa qualunque (una nonna, una zia, un amico…) mese dopo mese, anno dopo anno, gli costruiscono intorno una corazza di solitudine e di vuoto, impossibile da riempire. Massimo si ritrova ad indossare una maschera sempre più pesante da portare, finchè non incontra Elisa, che gli libera il volto e il cuore.
L’elaborazione del lutto è un tema profondamente difficile da trattare e direi decisamente impopolare per la società odierna, che tende a rifuggire dagli argomenti spinosi quali malattia e morte. Per questo motivo l’autore fa una scelta coraggiosa, che lo vede impegnato in prima persona nel tentativo di dirimere i suoi sentimenti e fare chiarezza tra quel groviglio di inadeguatezza, senso di abbandono, rabbia e chissachè che gli agitano il cuore.
Il risultato è un’analisi lucida, un po’ impietosa e caratterizzata da quell’ironia che spesso troviamo anche nella sua rubrica più nota, il “Buongiorno”.
Ecco, da lettrice del “Buongiorno” avrei voluto un po’ meno distacco e un po’ più partecipazione. La mia impressione è che l’autore racconti di sé come l’anatomopatologo di CSI quando fa un‘autopsia: con quel distacco navigato che forse lo aiuta, ma che sicuramente ancora lo protegge.
Fai bei sogni, di Massimo Gramellini
(ed. Longanesi, 2012, pp. 210, ISBN 9788830429154)
Il romanzo è del genere “rosa” e strizza l’occhio al modello narrativo di “Liala”, la serie per signorine bene di tanti anni fa. Racconta la storia d’amore tra Vittoria, affermata e sensuale quarantenne, in eterno dilemma tra l’essere disinibita come vorrebbero i tempi ed un pudore di sentimenti e di azioni retaggio di antiche virtù, e Franco, brillante architetto scapolone impenitente, deciso a non lasciarsi intrappolare da nessun legame. Va da sé che quando i due si incontrano è subito vero amore, anche se in realtà accade qualcosa di molto strano (e anche un po’ inverosimile) a Vittoria, che si ritroverà “persa” in un Paese straniero, e successivamente “persa” nell’incapacità di decidere sulle scelte più importanti della sua vita. Il sostegno della sua famiglia sarà decisivo per indirizzarla verso la scelta giusta, anche a costo di far soffrire qualcuno che le è vicino.
In questo incipit di vacanza che il lungo ponte del Primo maggio ci propone, suggerirei la lettura di questo libro sotto l’ombrellone, prendendo il primo sole, oppure sotto un albero durante una tranquilla gita in campagna. Perché questo è: una lettura riposante, forse anche rasserenante, che nulla chiede alla mente se non di seguire la storia cercando di crederci un po’!
Volando verso l’Australia, di Amalia Santiangeli
(ebook – ed. Flower, 2012, pp. 142, ISBN 9788897815044)