di Antonella M.
E’ un giallo ambientato a Napoli, in una Napoli grigia e triste, quasi filtrata, non quella allegra e caciarona cui siamo soliti pensare. L’ispettore Lojacono, insieme al giovane sostituto procuratore Laura Piras, indaga sui delitti di tre ragazzi, che sembra siano avvenuti per mano dello stesso killer spietato.
Anche in questo libro si parla dei personaggi in una maniera che fin’ora ho riscontrato solo in De Giovanni. Emergono i loro caratteri in modo preponderante, quasi che i fatti passino in secondo piano: sembra quasi di conoscerli da sempre. Si ha l’impressione di entrare nella mente del killer, chiamato il Coccodrillo perché sembra che pianga dopo ogni delitto ed anche perché, come quest’animale, aggredisce la sua vittima dopo lunghi studi ed appostamenti, senza lasciare nulla al caso. Fino alla fine, sconcertante, si rimane col fiato sospeso, sperando sempre che non sia quel che sembra. Nonostante si tratti di crimini violenti e commessi su giovani c’è comunque sempre la sensazione quasi di delicatezza e rispetto verso tutte le persone coinvolte, con le loro storie familiari, a volte terribili, a volte, ma solo in apparenza, dorate.
Nel complesso un libro da leggere assolutamente e non a caso primo nella classifica dei dieci migliori gialli stilata da Thrillerspages.com.
Il metodo del coccodrillo, di Maurizio De Giovanni
(ed. Mondadori, 2012, pp. 247, ISBN 9788804616115)