di Michela L.
Come di recente abbiamo analizzato anche qui sul blog (Il prezzo di copertina) il prezzo dei libri il più delle volte è veramente eccessivo: per questo motivo spesso e volentieri mi reco in biblioteca. Lunga vita alle biblioteche che mi hanno fatto risparmiare diciotto euro per un libro che veramente non li vale: La fine del mondo storto, di Mauro Corona.
L’idea non è da buttare, ma il risultato è assolutamente banale ed i discorsi ripetitivi, non viene approfondito alcun aspetto e bisogna dire che di spunti ce ne sarebbero tantissimi!!!
Lo scrittore ama la natura, qualità assolutamente ammirabile, e i messaggi che lancia sul rispetto che dovremmo avere per tutto ciò che ci circonda è condivisibile, però più che un libro che possa aiutare a capire e riflettere sembra il manuale del perfetto contadino e del perfetto montanaro. Chi lavora con gli animali e con la terra oggi vive un momento a dir poco drammatico e questo va ricordato e condannato, ma l’uomo non può vivere troppo a lungo così semplicemente, la sete di conoscenza ci spinge sempre più avanti: è per questo motivo che non viviamo più nelle caverne!!!
Una cosa carina e piacevole della lettura è stata la presa in giro della classe politica, meritatissima.
“Il contadino gli fa presente che il badile non è un politico, non si sposta da destra a sinistra o viceversa senza vergogna. Il badile o la vanga esigono una posizione e quella deve restare. Si decidesse a sceglierne una e quella restasse.” (p. 71)
La fine del mondo storto, di Mauro Corona
(ed. Mondadori, 2010, pp. 160, ISBN 9788804603412)