di Antonella M.

E’ la storia di Davide, un bimbo di nove anni che ha un incidente in macchina con la mamma e si ritrova in fin di vita in coma all’ospedale. Il racconto si svolge a più voci: il lettore si trova dalla parte di Davide, dalla parte del neurochirurgo, i genitori e gli infermieri. Quando è Davide a parlare, con l’ingenuità vera dei bambini, la situazione si fa addirittura struggente in certi punti: sarà che sono mamma anch’io e non riesco proprio a essere distaccata da certi fatti accaduti. La tenerezza di questo bambino colpisce dritto al cuore e colpisce soprattutto la scorza durissima di un medico chiamato da tutti “cafone malefico”. Davide lo colpisce a tal punto da fargli prendere decisioni contro tutto e tutti, da fargli rivedere l’intera sua vita di bambino orfano di madre e con rapporti con il padre quasi inesistenti. Attraverso l’intero percorso ospedaliero di Davide naturalmente viene affrontato l’eterno dilemma se i pazienti in coma sentano o non sentano tutto ciò che accade intorno a loro, il comportamente corretto o scorretto di certi medici e altri punti di vista. Molto bella la descrizione dei caratteri dei vari personaggi che fanno parte di questa storia tenera e commovente.
Posso dire che sicuramente consiglierò la lettura a molte persone.
Mani calde, di Giovanna Zucca
(ed. Fazi, 2011, pp. 250, ISBN 9788864112749)
