di Michela L.
Il 5 luglio si è svolta la 66° edizione del Premio Strega, il mio romanzo preferito (nonché unico letto) era Nel tempo di mezzo di Marcello Fois, classificatosi al quarto posto con 48 voti.
La primissima cosa da dire su quest’opera è che si tratta del secondo libro di una trilogia che racconta la storia della famiglia Chironi. Tutto ha inizio con Michele Angelo Chironi e Mercede Lai, prima di loro nulla, due giovani senza radici che proprio per questo, più di ogni altra cos,a desiderano avere una famiglia, una Stirpe (Einaudi, 2009) che abbia inizio da loro e che possa proseguire negli anni, forse nei secoli. Dopo aver combattuto duramente contro le brutture della vita, che qualche volta sembra volersi accanire sempre sugli stessi, ecco che la speranza fa nuovamente capolino in casa Chironi. Vincenzo, che di sangue e di nome fa Chironi, arriva per la prima volta a Nùoro, in Sardegna, nel 1943, l’anno della fame e della malaria. Il suo nome e la sua presenza sono una promessa dirompente di continuità non solo per la zia Marianna, duramente provata dalla vita, ma anche e soprattutto per il nonno Michele Angelo che ha sempre cercato di trovare la giusta via di mezzo, se realmente esiste, tra il dare e il ricevere, quella misura grazie alla quale è riuscito a superare tragedie che avrebbero piegato la schiena di chiunque, ma non la sua, quella di un uomo che è a conoscenza di un segreto che è proprio solo dei saggi e degli umili. La fortuna è stata generosa con i Chironi, ma al momento opportuno ha presentato un caro conto da pagare: quel che viene tolto violentemente verrà poi ridato amorevolmente, la vita è così, quando dà abbondantemente è importante godere di quelle ricchezze con discrezione ed umiltà perché prima o poi le dovremo restituire alla vita stessa. E’ un ciclo inarrestabile ed ineluttabile, dobbiamo solo imparare ad accettarlo!
Nel tempo di mezzo, di Marcello Fois
(Ed. Einaudi, 2012, pp. 263, ISBN 9788806202651)
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Ho chiesto a Michela di condividere con me e con i lettori del blog ciò che leggerà durante l’estate, questi sono i suoi “propositi”.
Per quanto riguarda le letture estive comincio subito con il dirti che al momento ho tre libri sul comodino… un po’ troppi lo so, in genere ne leggo uno per volta, ma ora ho voluto strafare
Sto leggendo Il maestro e Margherita di Michail Bulgakov, perchè era da tanto che volevo farlo.
Perchè non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) di Piergiorgio Odifreddi, perchè da atea mi servono sempre nuove argomentazioni per dibattere con certi credenti.
L’antologia di Spoon River di E. Lee Masters, perchè pur non amando la poesia mi è stato così caldamente consigliato che non ho potuto tirarmi indietro, e devo dire che è stato un buon consiglio!
Giusto ieri mi è stato regalato Pantumas di Salvatore Niffoi, il mio scrittore sardo preferito, perchè ha una penna magica capace di farti entrare in luoghi incantati e mostruosi al tempo stesso, perchè racconta la vita aspra, dura ed appassionata con metafore e parole onomatopeiche che sembra di leggere una favola (anche se il lieto fine spesso è un miraggio).
Certamente leggerò l’ultimo libro di Andrea Camilleri che ha come protagonista Montalbano, Una lama di luce. Perchè? Non c’è un perchè, come ho detto anche sul blog, Camilleri o si ama o si odia, se lo ami lo leggi, punto.
Poi tanti altri… ti farò sapere