di Michela L.
Il 12 Gennaio 1914 Cleto, l’ombrellaio, arriva all’Otel Bruni trafelato ed infreddolito dalla neve, portando con sé una notizia che preannuncia disastri: la leggendaria capra d’oro ha fatto la sua comparsa e tutti sanno bene che la sua apparizione precede sempre qualcosa di terribile. Pochi mesi dopo ha inizio la 1° Guerra Mondiale.
Le disgrazie si succedono: dopo la 1° Guerra arriva il fascismo e poi ancora una Guerra Mondiale ed infine la Guerra civile.
L’aspetto che maggiormente ho apprezzato è che nel libro viene descritto perfettamente tutto il male causato dal fascismo, dal quale, a mio avviso, ancora oggi stentiamo a riprenderci. Durante la Grande Guerra gli italiani hanno combattuto insieme, alcuni non sapendo bene neppure per quale motivo, altri con orgoglio e convinzione, ma sempre e comunque insieme. Il fascismo, invece, ha diviso inesorabilmente quegli stessi italiani cha avevano combattuto fianco a fianco, ha messo l’uno contro l’altro fratelli, amici, vicini di casa, ha creato una frattura così netta e violenta da non essersi ancora rimarginata.
In altre recensioni ho letto che per alcuni questo libro è un capolavoro mancato: forse è vero, però è certamente e sicuramente un bel libro da leggere per capire maggiormente la storia dell’Italia e soprattutto degli italiani.
Otel Bruni, di Valerio Massimo Manfredi
(ed. Mondadori, 2011, pp. 358, ISBN 9788804608738)