Riprendiamo questo articolo in licenza CC (come il nostro blog…) di cui vi riportiamo l’incipit. L’autrice è la nostra amica Letizia. La tematica? A noi è molto a cuore! Letizia ben detto, anzi scritto
Storicamente l’invenzione dei pannolini monouso è stata un successo commerciale. La scomodità di quelli lavabili, utilizzati sino ai primi anni ’80, fece scoppiare il boom dei pannolini usa e getta che liberavano le mamme (e i papà) da un fardello pesante, specie in termini di tempo. Negli anni, però, la consapevolezza ambientale ha cambiato le abitudini di molti neo-genitori.
Si stima infatti che, in tre anni, ogni bebè possa produrre oltre una tonnellata di rifiuti in pannolini usa e getta i quali, peraltro, possono impiegare anche 500 anni per dissolversi in discarica. Negli ultimi tempi, però, si stanno diffondendo due diverse alternative: i pannolini usa e getta biodegradabili e compostabili e quelli lavabili sempre più apprezzati anche dalle pubbliche amministrazioni con campagne di informazione, incentivi economici e adozione di pannolini green nei nidi.
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