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L'écriture est un oiseau rebelle

Creato il 27 novembre 2011 da Emanuelesecco

La folgorazione secondo Stephen King

 

sottofondo: Bizet – L’amour est un oiseau rebelle

paulsheldon

Da qualche giorno mi sono rimesso a leggere Misery di Stephen King.
Secondo i miei calcoli dovrebbe essere la quarta volta che lo leggo, proprio perché penso che il caro Stephen, quando si tratta di storie riguardanti la sua stessa professione, dia il meglio di sé in quanto a scrittura. Infatti sono profondamente convinto del fatto che questo libro comparirà in uno dei prossimi appuntamenti della rubrica Passi di libri, passi di vita.
L’altra sera ero steso sul letto a leggere, immerso profondamente nella stanza in cui giace il dolorante Paul Sheldon, protagonista del romanzo, e sono stato colpito da un estratto; e, pensando al post di qualche giorno fa, ho deciso di riportarlo sul blog.
A voi:

«Si aggirava per la casa, da una stanza all’altra, appesantito dal libro, ma più che appesantito gravido, sentendo cominciare le doglie. In precedenza, quello stesso giorno, aveva ritrovato sotto un cuscino del divano un reggiseno di Joan, che pure se n’era andata ormai da più di tre mesi e tanto bastasse a dimostrare l’efficienza del servizio di pulizia; ricordava d’aver sentito il frusciare del traffico di New York e, debolmente, il suonare monotono della campana di una chiesa che richiamava i fedeli a messa.
Si era seduto.
Come sempre, il felice sollievo dell’inizio, simile alla caduta in una voragine colma di luce accecante.
Come sempre, la triste consapevolezza che non avrebbe scritto bene come avrebbe voluto scrivere.
Come sempre, il terrore di non essere capace di arrivare fino alla fine, di lanciarsi a capofitto contro un muro bianco.
Come sempre, la meravigliosa gioiosa eccitante sensazione della partenza per un viaggio.»1

Semplicemente perfetto.

 

E.


1. Stephen King, Misery, Sperling & Kupfer Editori S.p.A., 1988, p. 53

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