Magazine Diario personale

“L’edicola votiva” by Balbinetti Sabrina

Da Parolesemplici

8

Fòri è bujo, fa un freddo cane.

C’è da rismove er campo de pannocchie.

Risoneno lontano le campane

e canteno allegre le ranocchie!

Esco de notte e torno co’ lo scuro!

Che vita faccio, mai un divertimento.

Da ché so’ nato sbatto contro er muro

de povertà, rinunce e pentimento!

La vita m’ariserva li ficozzi,

che giorno doppo giorno collezziono.

Noi semo i contadini, quelli rozzi,

ma conoscemo fede e perdono!

Così all’alba, quanno tutto tace,

esco da casa, in tasca er fagottello

e se nun te saluto nun ho pace

me pare che tradisco mi’ fratello.

Me faccio lesto er segno de la croce,

rivorgo a Te la solita preghiera

e guasi co’ un fremito de voce

ringrazzio Dio…e dico bonasera!

TRADUZIONE

L’EDICOLA VOTIVA

Fuori è buio, fa un freddo cane.

C’è da rimuovere il campo di granturco.

Risuonano lontano le campane

e cantano allegre le ranocchie!

Esco di notte e torno con lo scuro!

Che vita faccio, mai un divertimento.

Da ché sono nato sbatto contro il muro

di povertà, rinunce e pentimento!

La vita mi riserva i bernoccoli,

che giorno dopo giorno colleziono.

Noi siamo i contadini, quelli rozzi,

ma conosciamo fede e perdono!

Così all’alba, quando tutto tace,

esco di casa, in tasca il pranzo

e se non ti saluto (rivolgendosi al Santo raffigurato nell’edicola votiva) non ho pace

mi sembra che tradisco mio fratello.

Mi faccio lesto il segno della croce,

rivolgo a Te la solita preghiera

e quasi con un fremito di voce

ringrazio Dio…e dico buonasera!

Poesia candidata al Premio internazionale di poesia Piccapane


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog