Non scrivevo un editoriale dal 1 dicembre. Giorno in cui, per altro, ne ho scritto uno molto serio dedicato alla Giornata Mondiale per la lotta con l’AIDS, oggi sarò molto meno seria, è giusto che vi avverta prima. Perché se avete voglia di leggere qualcosa di molto poetico riguardo l’anno appena iniziato e i buoni propositi connessi, siete nel post(o) sbagliato.
Domani, 3 gennaio 2015, inizieranno i saldi in Lombardia. In altre regioni italiane, così come online, sono già iniziati. Ho sempre trovato curiosa la fregatura colossale di far iniziare i saldi così vicino alla feste di Natale appena trascorse, robe che tutti noi dovremmo farci furbi e regalarci biglietti con scritto “Ci vediamo all’Epifania così il tuo regalo lo trovo in sconto”. Son sempre tempi di crisi. E, a ben vedere quel che succede nei primissimi giorni di sconti e quello che, invece, non succede più prima di Natale (ci sarà confusione nei negozi, certo, ma mai come un tempo, avendoci lavorato nel periodo universitario posso giurarvelo!), converrebbe a tutti posticipare le vacanze e gli annessi e connessi. Fare una rettifica: “Scusate eh, ma ci siamo accorti che in realtà quando Gesù Bambino è nato era già il 6 di Gennaio, i Magi sono arrivati subito a portargli i doni, insomma il 25 dicembre, forse, Maria aveva iniziato ad avere qualche contrazione ma niente di serio”.
Tutto ciò per dire che, noi tutte, che ci ostiniamo a comprare i regali prima di Natale per poi inviperirci quando ripassiamo da questo o quel negozio rivedendo i capi regalati ad un quarto del prezzo, siamo dei cretini. Punto.
Comunque non divaghiamo, perché negli ultimi giorni sulla questione saldi e tutta l’eccitazione che vi ruota attorno ho riflettuto molto, mi sono fatta anche supportare dalle mie compagne di sollazzo sul web, le fantastiche #Socialgnock, ho chiesto di raccontarmi cosa pensano dei saldi, se avevano episodi splatter da condividere, ma anche, semplicemente, cosa avevano intenzione di acquistare in questo inizio 2015. Ne sono emerse disparate opinioni, da chi i saldi proprio non li sopporta perché i negozi riesumano dai magazzini prodotti di 5o anni fa spacciandoli per nuovi, da chi non li sopporta perché i commercianti pompano il prezzo di cartellino e applicano uno sconto fittizio, da chi detesta la confusione e negli ultimi anni si è decisamente convertita allo shopping online, da chi si ripromette di acquistare questo e quell’altro per cambiare finalmente un po’ look e poi finisce con l’acquistare, in serie, le cose che mette più spesso e tutto l’anno, da chi, a rischio shopping compulsivo, compila liste di bisogni effettivi e va dritta alla meta, come una conquistatrice.
Io, dei saldi, cerco di avere una visione più romantica. Ok, vengono dopo Natale, fregatura. Ma a Natale presumibilmente qualche parente vi ha regalato la tanto adorata bustarella. Ecco, perché non usarne, anche solo una minima parte, per togliersi uno sfizio? Per sfizio non intendo “COSA INUTILE” ma qualcosa che vi/ci piace tanto, che magari a prezzo pieno è irraggiungibile, che vi/ci farebbe tanto piacere avere in giro per casa o nell’armadio. Vi assicuro che la soddisfazione di tornare a casa con qualcosa di molto desiderato e per di più con la consapevolezza di aver trasformato un regalo in denaro in un regalo vero, è grande.
Io di solito mi regolo così, e se proprio non ho nessuno sfizio da togliermi cerco di ottimizzare andando alla ricerca di quelle cose di cui effettivamente ho sempre bisogno, mutande ad esempio (chi non ha bisogno di mutande?), camicie bianche per andare in ufficio, pantaloni neri idem, pigiami, calze, maglioncini neutri. Magari non tutto insieme e non a caso, ecco. Ma se c’è qualche capo che usiamo spesso e che sappiamo di dover comunque sostituire ogni tot mesi, comprarlo con i saldi non è affatto una mossa stupida, anzi!
C’è stato un tempo in cui anche la sottoscritta era davvero presa dalla “febbre dei saldi”. Ci sono episodi di cui mi vergogno un po’, anzi no (come quando tirai una gomitata ad una cinese che stava per prendere l’ultimo slip della mia taglia di un costume da bagno bianco che avevo cercato ovunque, o come quando trascorsi 4 ore e mezza di orologio dentro Primark di Oxford Street a Londra in pieni saldi con le mie amiche), c’è stato un tempo in cui incontrai una conoscente davanti a Tezenis il primo giorno di saldi, lei scappava io entravo e mi disse: “Tu sì che sei una donna con le palle!”.
Per affrontare i saldi, lo ammetto, ci vuole pazienza da un lato e determinazione dall’altro. Pazienza per non inveire contro la massa di maleducati che si riversano nei negozi, determinazione per non farsi fregare dai componenti della suddetta, dai commessi, dai negozianti. I saldi, da quando esistono gli shop online, hanno ancora senso di esistere nei negozi fisici? Sì, certo che sì, se dicessi il contrario mi attirerei l’odio di chiunque lavori nel settore, e non sarebbe comunque giusto.
Però non sapete che pacchia andare a farsi un giro con calma nei giorni di ferie post-natalizie, guardare, provare, scegliere, segnarsi le taglie… E poi acquistare con calma e sicurezza davanti al Pc. Senza prendere a gomitate nessuno, senza scene di isterismo alle casse o ai camerini, senza maleducate che impiastricciano di trucco i mille capi provati.
Clic, carta di credito, clic, dlin dlon – Chi è ? – Il corriere signora!
Buoni saldi a tutti (cercate di non prendere a gomitate nessuno e seguite i consigli che pubblicheremo qui su MOMA nella sezione Moda, Beauty e Tech)