L'editoriale di Pierre Barilli

Comincio ad annoiarmi.  Vorrei occuparmi d’altro,  non della miserabile follia che quotidianamente tiene banco in una parte della politica fidentina. Da tempo mi piacerebbe non occuparmi più delle "veline" della Gambarini o di Malvisi  e di tutto quel niente che si agita intorno a loro. 
Vorrei mettermi a leggere e scrivere altro,  d'altro.
Vorrei, ma non posso: anche il fornaio fa il pane con la farina che ha. Nonostante tutto, provo a vedere le cose per intero e non solo a metà, come invece ci ha abituato questo bipolarismo per branchi di lupi. Ma vedo capovolgere la realtà, con arroganza; vedo il livore scambiato per moralità, la barbarie per civiltà. 
Se provi a dirlo o lo scrivi, t’insultano, non per quello che hai detto o scritto ma per quello che qualcuno dice che tu hai detto o scritto. 
Nonostante tutto, cerco di vedere, capire,  decodificare, il buono e il meno buono, e l'obiettivo è  rispettare i cittadini promuovendo  il "bello", che non è soltanto un'aspirazione ideale ma è una scelta necessaria. Questo non significa che sia un'impresa facile, tutt'altro. L'alternativa al "brutto" non si realizza con un colpo di  bacchetta magica,  e nemmeno il "bello" può essere imposizione della maggioranza ma  l'ambizione comune di sentirsi cittadini che vogliono dare un senso a questa città.
E invece no.
Come un disco rotto il Pd, già dal giorno dopo l'elezione di Mario Cantini a Sindaco di Fidenza (nella primavera del 2009), scommetteva sul fatto  che Cantini non avrebbe mangiato il panettone... e sono passati tre anni con il Pd a  perdere e a far perdere tempo  rincorrendo zanzare tigre, inni partigiani o inesistenti centrali nucleari in Stirone  Ad adiuvandum, al Pd, nell'ultimo anno, si è aggiunto il Pdl, anzi,,   visto l'isolamento di "sua trinità" Gambarini, quel che resta del Pdl fidentino.  
La ragione? Provate ad indovinare.  Il sindaco è forse responsabile della crisi finanziaria e dell’emergenza mondiale in cui viviamo? Chiaro che no, anzi ha saputo governare la crisi, rivedendo e migliorando la qualità dei servizi,  riuscendo a diminuire il debito ereditato dalle precedenti amministrazioni di sinistra. 
E allora? 
Forse la ragione è nell'aver mantenuto al loro posto i dirigenti del comune e non averli sostituiti con altri, magari provenenti da Parma,  magari gli stessi finiti in via Burla... e non è uno scherzo.  
Forse la ragione è non aver fatto fuori il vice-sindaco Stefano Tanzi per sostituirlo con quel fenomeno di Giuseppe Pantano, portaborse altrimenti chiamato "mente perversa".  
Forse perché così aveva deciso un traballante  ex leader massimo, Luigi Giuseppe Villani,   che, dopo i disastri di Parma e Salsomaggiore, in onore della massima "non c'è due senza tre",  c'ha, inutilmente provato anche con Fidenza, chiamando questa voglia  di crisi,  costruita artificialmente a tavolino con vista sul baratro, «un atto di responsabilità». 
Atto di responsabilità?  Si, trallallero trallallà! Evidentemente se le parole funzionano a contrario, la verità è rovesciata.
E allora, visto che si avvicina la fine di quest'anno tormentato, visto che ne ho le scatole piene delle Gambarini e dei portaborse di Villani, per non annoiarmi e annoiarvi con i soliti noti, rendo il tutto più maneggevole, e chi vuol capire capisca: Berlusconi ha scelto di andare a sbattere contro a un muro. Poteva fare altrimenti. Dal '94 al 2008 ho votato per Berlusconi, nelle prossime elezioni è questione di cuore  e di mente. Usare l'uno implica inevitabilmente tralasciare l'altra.  Anche se ho la tessera del Pdl e anche se sentendo Saviano mi verrebbe voglia di rivotare Berlusconi...  no, questa volta no.  Bersani? Non ci penso proprio. Grillo? Men che meno.  Senza dubbio, se Giannino si presenterà alle elezioni, voterò "Fermare il declino".
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