Oltre ai consueti titoli di pedagogia, tutte le novità della collana “Orso Blu” e di “Saggistica”
Anche quest’anno l’Editrice La Scuola di Brescia sarà presente alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte con la sua più recente produzione di varia di cultura. Tra le novità da segnalare innanzitutto quelle legate all’attualità e a titoli di carattere geopolitico -di respiro internazionale -quali “Ucraina. Insorgere per la democrazia” di Simone Bellezza, “Gerusalemme capitale dell’umanità” libro-intervista di Nicola Scopelliti al patriarca di Gerusalemme Fouad Twal, “Bibbia e Corano a Lampedusa“, volume curato da Arnoldo Mosca Mondadori che segue la rotta dei migranti del Mare Nostrum sulle tracce dei testi sacri rinvenuti dopo i naufragi sulle coste della “porta d’Europa”.
A seguire un libro rivelatosi un caso editoriale , cioè la nuova edizione di Benjamin Murmelstein “Terezin, il ghetto modello di Eichmann” con una lunga testimonianza del figlio Wolf. I tioli appena citata appartengono alla collana “Orso Blu”, nella quale meritano rilievo anche il libro di Papa Francesco “La mia scuola” curato da Fulvio de Giorgi , con i testi più significativi del pontefice sull’educazione e la scuola, ma anche le opportunità e le responsabilità del tempo presente, oppure il volume del cardinale Gianfranco Ravasi “Di generazione in generazione”; infine una sorta di libro-testamento di Pietro Barcellona curato da Giuseppe Mari, cioè “La sfida della modernità”, e “Filosofia della famiglia” di Giuseppe Riconda, un’opera che, indagata la costruzione dell’istituto familiare nella modernità, ne legge l’attuale crisi per motivi sociali e culturali.
Alla Buchmesse l’Editrice La Scuola porterà anche le novità della saggistica filosofica, pedagogica, e opere di carattere interdisciplinare come “La Chiesa e il problema della pena” di Luciano Eusebi, un’indagine sui concetti di punizione, colpa, redenzione, perdono, in una prospettiva che mette in dialogo diritto, religione e teologia . Moltissime le novità di carattere filosofico. Oltre ad accurate edizioni di classici (da Platone a Popper) si va da “Leggere Kant” di Renato Pettoello, invito a una lettura critica e attiva del filosofo avvicinato attraverso le sue opere principali, senza negare la problematicità e la complessità del suo pensiero, alle pagine di “Antropologia politica degli italiani” di Salvatore Natoli, oppure al non ancora stampato e già opzionato “Cento anni di filosofia” di Dario Antiseri e Giovanni Reale. Altro titolo interessante: “Non si può insegnare tutto” di Luisa Muraro , curato da Riccardo Fanciullacci, ovvero pensieri e racconti di vita di una delle maggiori filosofe italiane e, sullo sfondo, la storia del secondo Novecento insieme a tanti discorsi chiusi troppo in fretta, tra cui quello sul rapporto tra la ricerca femminile (e maschile) della libertà e della felicità e la possibilità di usare ancora la parola “Dio”. Alcuni volumi presentano testi inediti di autori celebri: da Paul Ricoeur , “Il paradosso dell’educatore” a cura di Luigi Alici (su lavoro e parola, sessualità e matrimonio, formazione e università: tutta l’attualità pedagogica del filosofo francese) a Khalil Gibran, curato da uno più apprezzati gibranisti italiani, Francesco Medici, che ha raccolto pagine straordinarie sotto il titolo “Il profeta e il bambino”. L’attenzione del catalogo dell’Editrice al dibattito sulle neuroscienze è invece testimoniata almeno da due saggi: il primo di PierCesare Rivoltella“La previsione. Neuroscienze, apprendimento, didattica”, il secondo di Andrea Lavazza “La filosofia della mente”, che arriverà a Francoforte in bozze.
Non mancheranno infine i manuali più importanti rivolti alle università: ad esempio per la pedagogia quello di Giuseppe Mari Giuseppe , Giuliano Minichiello , Carla Xodo “Pedagogia generale”; oppure la sociologia quello di Piepaolo Donati “Sociologia relazionale”. Infine tutte le proposte che riguardano le “etiche”: da “ Etica del cinema “ di Dario Viganò a “Etica delle nuove tecnologie” di Adriano Fabris, sino al recentissimo “Est-etica” di Giuseppe Tognon, saggio originale, che davanti alle molte morali astratte e alle troppe istruzioni per la felicità spiega come il valore simbolico del fondamento dell’educare, della procreazione e della generatività ci consente invece di restituire dignità al sentimento dell’esperienza e alla sensibilità: “est-etica dell’educare” che è assenso al creato e alla vita e resiste a tutte le pretese di fissare una forma perfetta di umanità e un unico modello di educazione.