Ora il fatto che il guappo fiorentino forte del 25% dell’elettorato (40% solo perché ha votato poco più della metà degli aventi diritto) raggiunto per di più in elezioni europee o amministrative e non politiche, si permetta di cacciare, come ha fatto con Mineo, un membro di una commissione perché non in linea con progetti e bozze di riforma costituzionale peraltro mai votati da una assemblea del partito, ma solo vagamente riferiti alle parole del leader maximo e/o ai ministri che sono nelle sue disponibilità h24, in pratica un pastrocchio temendo e avvilente, dà immediatamente l’idea di quale concetto di democrazia deforme e miserabile sia portatore il premier Ma anche da quale ipocrisia sia gravato il Pd visto che il regolamento del gruppo al Senato stabilisce che:
- Il Gruppo riconosce e valorizza il pluralismo interno nella convinzione che il continuo confronto tra ispirazioni diverse sia fattore di arricchimento del comune progetto politico.
- Il Gruppo riconosce e garantisce la libertà di coscienza dei Senatori, con particolare riferimento alla incidenza delle convinzioni etiche o religiose dei singoli nella sfera delle decisioni politiche.
- Su questioni che riguardano i principi fondamentali della Costituzione repubblicana e le convinzioni etiche di ciascuno, i singoli Senatori possono votare in modo difforme dalle deliberazioni dell’Assemblea del Gruppo ed esprimere eventuali posizioni dissenzienti nell’Assemblea del Senato.
Visto che la violazione di questi principi potrebbe portare anche all’eslcusione del gruppo, dovrebbero essere i congiurati anti Mineo ad andarsene. A meno che questi regolamenti e giuramenti non siano scritti sulla carta straccia, roba da dare a bere all’esterno mentre gli ostracismi e le cacciate sono frutto di un partito preso da una ossessiva nostalgia del berlusconismo una volta trovato il proprio “cavaliere”. E dev’essere così se il gruppo tremebondo si assume la colpa e si dimostra così servile da accettare di farsi promotore di cacciate via messaggini. E poi si rincuora con la nuova Lega di Salvini.