Il manager è stato l'ospite d'onore di un lungo incontro con gli studenti di alcuni corsi di laurea dell'Ateneo, e non si è sottratto alle loro domande, dopo aver raccontato l'esperienza del colosso delle telecomunicazioni.
"Per gli studenti - ha detto il Rettore Giovanni Melis introducendo l'intervento di Zappia - è importante confrontarsi con realtà imprenditoriali come questa. Anche questo incontro fa parte di un progetto che stiamo portando avanti per diffondere la cultura di impresa". Il prof. Melis ha quindi annunciato la disponibilità ottenuta da Sky di ospitare - nella sede di Milano - alcuni studenti per lo svolgimento di stages e tirocini mirati.
"A Cagliari c'è una realtà dinamica e attenta - ha esordito l'ad di Sky Italia - E la nostra storia è la dimostrazione che si può fare impresa grazie a uomini ancora capaci di assumersene il rischio. L'Università di Cagliari sta formando giovani in grado di ragionare in questi termini: forse anche per questo in 10 anni il numero dei nostri dipendenti nella nostra sede sarda è quadruplicato".
Quindi una lunga lezione che non ha tradito le attese, che ha ripercorso l'evoluzione in atto nel mondo della comunicazione:
"Il futuro è già qui - ha spiegato Zappia - C'è un cambiamento radicale in corso, che porta a dire che quanto accaduto negli ultimi sei anni non è stato ancora capito: l'utilizzo dei media si è modificato radicalmente. A chi sostiene che la Tv è morta, rispondo spesso che in realtà non è mai stata così bene. Ciò che conta sono ancora i contenuti, più forti della pirateria e della concorrenza".
Entrando nel merito dell'esperienza del colosso fondato da Rupert Murdoch, l'amministratore delegato ha aggiunto che "uno dei nostri valori è rompere i paradigmi e prendersi dei rischi, senza accettare lo status quo. La nostra è la ricerca spasmodica dell'eccellenza e dell'innovazione. Per noi - ha sottolineato - sono fondamentali le persone, il nostro business è assolutamente legato alla qualità dell'individuo".
Il dg di Sky Italia Andrea Zappia con i proff. Francesco Mola, Chiara Di Guardo e Francesca Cabiddu