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L’emergenza che non disturba.

Da Suddegenere

534514_4805505218168_722233202_nfoto di Giovanna Vingelli, 25 novembre 2012 – Cosenza

Mi scrive un’amica del Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino:

“” Cara Doriana, [...]. Siamo sul punto di chiudere il servizio del Centro antiviolenza( 1522 e Telefono Rosa) per mancata erogazione dei finanziamenti regionali collegati al Bando attuativo della legge regionale 20/2007. Noi, come vincitrici di questo Bando, abbiamo firmato, nel lontano 23 marzo 2012, la convenzione con la Regione Calabria facendo partire il progetto il successivo 26 marzo. Ancora adesso siamo in attesa di ricevere i finanziamenti e ormai i debiti sono troppi e non ci permettono di continuare a restare aperte. [...] Un abbraccio. ”"

E’ dall’ormai orami lontano 2010, che come Donne Calabresi in Rete denunciamo la mancata applicazione della Legge regionale 20, del 21 agosto 2007 (Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza per donne in difficoltà). 

Dei pasticci, e dell’enorme ritardo  con il quale l’amministrazione regionale ha emanato il bando di avviso pubblico per l’attuazione della Legge, ne ho scritto personalmente più volte. Ma ritenevo erroneamente che con il decreto numero 12990 del 17 ottobre 2011 , con il quale la Regione Calabria rendeva nota la graduatoria dei soggetti ammessi a finanziamento per la la creazione o potenziamento di Centri di ascolto per donne vittime di violenza di genere, si fosse finalmente data una svolta ad una situazione inaccettabile, che si protraeva da troppo tempo.

Ero stata decisamente troppo ottimista, ed il 25 novembre 2012 ci siamo trovate a dover riconfermare il nostro sostegno al Centro Lanzino, ma soprattutto alle ” tantissime donne che nell’indifferenza dei più (comprese associazioni femminili, singole/i e partiti politici) si trovano a vivere in situazioni ad alto rischio, richiamando con forza le Istituzioni locali alle loro responsabilità. Il loro silenzio e la loro indifferenza assumono un significato ancora più drammatico quando si traducono in specifiche omissioni. “

Vorrei ricordare, che Il Centro Lanzino  ha offerto il proprio sostengo alle donne in processi difficili ed in situazioni molto delicate, a volte a dispetto dell’ipocrisia della comunità; ed ha sempre ribadito  - a differenza di altri -  che la violenza sessuale è uno strumento di esercizio maschile sull’ affermazione della libertà delle donne.

L’emergenza sociale che pare non disturbare  nessuna/o, a destra e a manca.

QUI un servizio del 13 gennaio 2013, della RAI, sulla chiusura dei centri antiviolenza.


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